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Fondo povertà educativa: ai bambini serve continuità

Il ministro Tria a fine ottobre aveva annunciato la conferma del fondo per il contrasto alla povertà educativa, ma il rifinanziamento nella legge di stabilità per ora non c'è, benché ci siano rassicurazioni sulla volontà di rifinanziarlo. Affrontare la povertà educativa però è una questione troppo importante per non dare continuità all'esperienza...

di Sara De Carli

«Una distonia tra l’orale e lo scritto». Così la definisce Carlo Borgomeo, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, sollecitato ieri sulla continuità del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria nel corso del convegno “Povertà dei bambini: solo una questione di reddito?”, organizzato a Roma da Fondazione Albero della Vita. L’accordo tra Governo, ACRI e Forum del Terzo Settore era infatti triennale e termina con il 2018. Il ministro Tria a fine ottobre, durante la 94esima Giornata mondiale del risparmio organizzata da Acri, aveva annunciato la conferma del fondo sperimentale e innovativo per un altro triennio, ma poi il rifinanziamento in legge di stabilità non è arrivato, né ci sono ad oggi emendamenti in proposito per quanto ci siano state rassicurazioni sulla volontà di rifinanziarlo. La continuità del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile però è più che importante, è strategica, dal momento che – come è stato ricordato ancora ieri durante il convegno – in Italia oggi ci sono più di 1 milione e 208mila minori in povertà assoluta, il 12% dei minorenni italiani, un bambino su otto. Una povertà multidimensionale, che necessita di risposte multidimensionali, mettendo al centro il benessere del bambino e la sua capacità di prefigurare il cambiamento possibile, ricordando che – come è stato ripetuto – «avere dei sogni e degli obiettivi da perseguire incrementa la resilienza».

Il fondo ha già consentito la selezione e l’avvio di 250 progetti che coinvolgeranno 480mila bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie, promossi in rete da 27.500 organizzazioni fra Terzo settore, mondo della scuola, università, istituzioni locali, privati, per 202 milioni di euro. Altri 2,5 milioni di euro sono stati stanziati a favore delle quattro regioni dell’Italia centrale colpite dal sisma tra il 24 agosto 2016 e il 18 gennaio 2017 e quasi 8,3 milioni di euro per cofinanziare altre 16 idee, presentate da enti cofinanziatori privati, ritenute coerenti con lo spirito dell’avviso. Un quarto bando – Un passo avanti – da 70 milioni è aperto fino al 14 dicembre.

Photo by Charlein Gracia on Unsplash


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