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Solidarietà & Volontariato

Un aiuto per trovare lavoro? Più facile se si fa anche volontariato

A Carpi un innovativo progetto, promosso dal Csv modenese, mette in rete profit e non profit. Obiettivo: sostenere l’inserimento di persone in difficoltà, ma che non rientrano nei percorsi già previsti per le categorie svantaggiate. La presentazione sarà il 5 dicembre

di Laura Solieri

Favorire il reinserimento lavorativo e sociale di quelle persone che, pur non rientrando nei percorsi riservati alle persone svantaggiate, si trovano in situazioni di disagio personale e/o economico, anche solo temporaneo. È questo il fulcro dell’innovativo progetto “Volontariato per il lavoro”, che vede in prima linea il Centro di servizio per il volontariato di Modena e che prenderà il via mercoledì 5 dicembre alle 17.30 a Carpi, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, a conclusione dell’incontro pubblico dal titolo “Quando profit e non profit si incontrano”.

Gli altri promotori del progetto sono la Fondazione Casa del volontariato di Carpi, nove associazioni di categoria (Ascom, Confcommercio, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Confindustria Emilia, Lapam-Confartigianato, Legacoop Estense, Confesercenti) e Unione delle Terre d’Argine.

«Ci sono due elementi che, a nostro avviso, conferiscono al progetto il suo particolare valore», spiegano Paolo Zarzana, Nicola Marino e Monica Brunetti, rispettivamente presidente del Csv Modena, presidente di Fcv e referente del Tavolo Lavoro Fcv «da un lato, il fatto che sia nato per tentare di trovare una risposta concreta a un’esigenza manifestata dalle associazioni di volontariato che si occupano di primo ascolto e accoglienza; dall’altro perché tiene in considerazione il valore complessivo della persona, per permetterle di ottenere un indispensabile supporto economico ma anche per restituirle dignità e fiducia in se stessa e nel proprio futuro».

“Volontariato per il lavoro” è nato dagli stimoli del Tavolo Lavoro coordinato dal Csv e composto da Fondazione Casa Volontariato, Porta Aperta, Caritas diocesana, Dedalo onlus e cooperativa sociale Il Mantello; il progetto, la cui sottoscrizione avrà la durata di 2 anni, per il primo anno si pone l’obiettivo di attivare alcuni percorsi di affiancamento, a cominciare dall’individuazione da parte degli enti non profit di soggetti che hanno difficoltà a rientrare in quelli esistenti ma che sono dotati di particolare motivazione alla ricerca di lavoro, disponibilità all’apprendimento di nuove mansioni, nonché particolari caratteristiche di occupabilità. Nello specifico ci si rivolgerà a persone giovani in cerca di prima occupazione oppure over 50 in cerca di ricollocamento lavorativo, cui farà seguito la verifica, da parte dell’Unione Terre d’Argine, della validità delle certificazioni prodotte dagli interessati e la conoscenza della persona, anche attraverso attività di volontariato.

I soggetti che porteranno positivamente a termine quest’ultima esperienza entreranno a far parte di un elenco messo a disposizione delle associazioni di categoria, che potranno incrociare i relativi profili con le posizioni aperte ricevute dalle aziende consociate.

Il protocollo che sarà firmato il 5 dicembre intende dare il via a una collaborazione stabile e strutturata tra mondo profit e mondo non profit anche rispetto alle tematiche della responsabilità sociale d’impresa (Rsi) e della promozione dell’autoimprenditorialità. I firmatari si impegnano infatti a organizzare progetti e momenti formativi di approfondimento e presentazione di concrete esperienze di Rsi rivolti alle imprese e agli enti non profit, al fine di favorire l’avvio di percorsi innovativi nell’ambito del tessuto imprenditoriale, anche attraverso la diffusione di buone pratiche. Non ultimo, i sottoscrittori potranno promuovere campagne di reclutamento tra dipendenti e/o ex dipendenti pensionati, che possano prestare ore di volontariato in favore dell’utenza o degli stessi volontari degli enti non profit.


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