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Cooperazione & Relazioni internazionali

Il costo di un’arma? Spostiamolo sulla formazione di un leader di pace

È la proposta concreta che i giovani di Rondine faranno ai 193 Stati membri delle Nazioni Unite il 10 dicembre, in occasione dei 70 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Ieri hanno presentato la campagna Leaders for Peace a Papa Francesco. Il loro punto di partenza? «Il concetto di nemico è un inganno planetario e noi abbiamo capito come smascherarlo»

di Sara De Carli

Il concetto di nemico? «È un inganno planetario». È un’idea che «si insedia nella vita delle persone (emotiva, affettiva, intellettuale e culturale) togliendo la fiducia nelle relazioni». È questo il punto: per «gettarci alle spalle cento anni di guerre» e «aprirne mille di pace» bisogna capire come rovesciare il conflitto, come smascherare l’inganno del “nemico” «che paralizza più di un miliardo di persone nei loro pensieri e comportamenti individuali e collettivi». A Rondine hanno trovato la chiave, hanno capito come si fa. Come si fa a smettere di vedere il nemico come nemico, pur essendo l’altro una persona che proviene proprio da un popolo o da una parte oggettivamente nemica: russi e ceceni, palestinesi e israeliani… Per due anni in questo piccolo borgo a 10 km da Arezzo, che si chiama “Rondine”, convivere con il proprio nemico, imparando ad affrontare il conflitto e a gestirlo, sviluppando nuovi modelli relazionali e competenze specifiche, fino alla definizione di un nuovo modello di governance e di leadership, che consente loro di intervenire nei vari contesti di provenienza di conflitto o post conflitto, come agenti di cambiamento attraverso azioni e progettualità concrete. «Abbiamo capito concretamente come sia possibile uscire dalla logica permanente del nemico e prevenire ovunque la spinta al suo risorgere. Tutto questo nella prospettiva di non distruggere più il tessuto umano della nuova società globale e non avvelenare il pianeta con la guerra che si alimenta alla cultura dell’ostilità preconcetta». Quello di Rondine è un modello unico di trasformazione dei conflitti, una buona pratica che il 10 dicembre – unica italiana – verrà presentata alle Nazioni Unite in occasione del 70esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Ieri intanto i giovani di Rondine sono stati da Papa Francesco, che ha aderito all’Appello dei giovani, al centro della campagna globale Leaders for Peace e ha invitato i capi di Stato a visitare Rondine e a conoscere di persona questi ragazzi: «Ascoltare una giovane palestinese e un giovane israeliano che insieme chiedono ai governi del mondo di fare un passo che possa riaprire il futuro, trasferendo il costo di un’arma dal bilancio della difesa al bilancio dell’educazione per formare un leader di pace, è una cosa rara, è una cosa luminosa! Come si potrebbe non essere d’accordo? Ma noi adulti non possiamo cavarcela con un “bravi ragazzi!”, no. Sento di dovervi dare tutto il mio appoggio, la mia simpatia e la mia benedizione. Infatti, il vostro Appello contiene e propone una visione concreta. Nel Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2019, che ha per tema La buona politica è al servizio della pace, ribadisco che la responsabilità politica appartiene ad ogni cittadino, in particolare a chi ha ricevuto il mandato di proteggere e governare. Questa missione consiste nel salvaguardare il diritto e nell’incoraggiare il dialogo tra gli attori della società, tra le generazioni e tra le culture. Ascoltandovi aggiungo: tra le parti in conflitto. Perché solo nel dialogo si crea fiducia. […] Servono leader con una nuova mentalità. Non sono leader di pace quei politici che non sanno dialogare e confrontarsi: un leader che non si sforza di andare incontro al “nemico”, di sedersi con lui a tavola come fate voi, non può condurre il proprio popolo verso la pace. Per far questo occorre umiltà, non arroganza: san Francesco vi aiuti a seguire questa strada, con coraggio. Ascoltando i giovani, anche nel recente Sinodo in cui erano protagonisti, ho imparato molto da loro. Spero che i vostri leader vengano a Rondine, e vedano come i loro giovani preparano la pace», ha detto il Papa (qui il testo integrale del suo discorso).

I giovani di Rondine, con l’appello Leaders for Peace, si mettono a disposizione del mondo con la loro esperienza più importante, quella di aver ritrovato la fiducia reciproca tra le persone. Si mettono a disposizione, con questo modello, per costruire un mondo senza conflitti: sì, scrivono proprio così, «l’obiettivo è una graduale estinzione dei contesti bellici del pianeta, attraverso l’affermarsi della cultura di relazioni pacificate». Nessuna utopia: Papa Francesco ha definito la loro voce «debole, ma forte della speranza e del coraggio della giovinezza» e la loro testimonianza «semplice e forte», perché «avete superato le barriere più dure, quelle interne a ciascuno di voi, dissolvendo l’inganno del nemico, e vi siete stupiti di voi stessi quando avete riaperto i confini bloccati dalle guerre. Per favore, non perdete mai lo stupore e l’umiltà». L’appello, concretamente, chiede ai 193 Stati membri delle Nazioni Unite, ai popoli, alle comunità locali, ai soggetti economici, sociali, culturali e religiosi, alle famiglie e alle persone, tre cose:

  • Provvedere alla formazione di nuovi leader globali di pace, in grado di intervenire nei principali contesti di conflitti armati del mondo per promuovere lo sviluppo di relazioni sociali, economiche e politiche pacificate. Rondine nel suo Progetto di Intervento Globale si impegna per i prossimi 10 anni nella formazione dei primi 200 leader.
  • Estendere a tutti gli Stati l'insegnamento e l’educazione ai diritti umani nei sistemi d'istruzione nazionali, integrandoli con le sperimentazioni del Metodo Rondine sulla trasformazione creativa dei conflitti, come significativo sviluppo dell’Articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
  • Donare borse di studio per la formazione di nuovi leader globali. Agli Stati chiediamo una cifra simbolica, che sia spostata su questo obiettivo dal proprio bilancio della difesa.

Credits foto: SERVIZIO FOTOGRAFICO VATICAN MEDIA


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