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I quartieri prendono vita con il teatro

In Campania è in corso un’iniziativa, arrivata alla sua terza edizione, che mette al centro i quartieri e i cittadini che li abitano. Si chiama Quartieri di Vita e dal quattro dicembre fino al 20, con 16 appuntamenti dà vita ad un festival di formazione e teatro sociale

di Redazione

In Campania è in corso un’iniziativa bellissima, arrivata alla sua terza edizione, che mette al centro i quartieri e i cittadini che li abitano. Si chiama Quartieri di Vita e dal quattro dicembre fino al 20, con 16 appuntamenti dà vita ad un festival di formazione e teatro sociale, diretto da Ruggero Cappucci.

Dall’Istituto Penitenziario minorile di Nisida alla scuola per non vedenti Paolo Colosimo, da San Giovanni a Teduccio al Rione Sanità, passando per i Quartieri Spagnoli, fino ad arrivare alle province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno: anche quest’anno la manifestazione coinvolgerà non solo Napoli ma numerosi centri della regione.

Sedici appuntamenti trateatro, danza, musica e arte che esplorano le frontiere individuali, culturali, razziali nel segno dellacondivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Il programma offerto dalla terza edizione di Quartieri di vita, riconosciuto per il secondo anno tra i progetti speciali del Mibact, si propone l’obiettivo di sostenere le realtà teatrali operanti a Napoli e nell’intero territorio della Campania, che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce sociali deboli.

«La terza edizione di Quartieri di vita, sezione invernale del Napoli Teatro Festival Italia, focalizza anche quest’anno la sua attenzione sui teatri e le compagnie operanti a Napoli e nell’intero territorio della Campania che da anni dedicano il proprio lavoro di scena alle cosiddette fasce sociali deboli. Adolescenti a rischio, pazienti psichiatrici, detenuti ristretti nelle carceri minorili, ragazzi non vedenti, rifugiati politici, sono solo alcuni degli organismi pulsanti con cui abbiamo costruito un dialogo attraverso il rituale liberatorio della cultura di scena», diceil direttore artistico dell’iniziativa Ruggero Cappuccio.

«L’attivazione di laboratori, attraverso cui strutturare esperimenti di messinscena, tende alla scoperta delle diverse abilità di chi è tagliato fuori per assenza di ascolto. Anche in questo caso, basterebbe una rapida ricognizione intorno alle biografie dei più straordinari artisti del mondo per accorgersi di quanto le loro esistenze fossero a dir poco disorientate rispetto ai modelli di vita proposti dalle maggioranze sociali».

«Quartieri di vita cerca attraverso il teatro di liberare energie interiori insospettabili in chi è stato reso disadattato dalla sofferenza, in chi è stato dis-abilitato dalla mancanza di attenzione. In questo senso spesso si può scoprire che l’atteggiamento esclusivo dei poteri forti ignora l’esclusiva bellezza creativa di molte persone. Ma la loro forza testimonia che dietro le sparizioni provvisorie c’è sempre una resurrezione definitiva».

Il festival offre alle realtà coinvolte la possibilità di vivere nuovi percorsi di sperimentazione e ricerca, sostenendo le compagnie attive in territori a rischio nei costi di progettazione, formazione ed allestimento.

Gli esiti dei differenti laboratori formativi e produttivi – tra spettacoli pronti per la scena, progetti visivi, concerti e mostre – avranno nel periodo natalizio un momento conclusivo aperto al pubblico. Il ricavato della vendita dei biglietti (€ 3,00) sarà devoluto a sostegno della ricerca oncologica svolta dall’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”.

A questo link il programma completo

Credit: Foto di apertura Salvatore Pastore, a seguire Pastore; Sabrina Cirillo; Pastore;Machi di Pace.


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