Politica & Istituzioni

Manovra: in attesa di abolire la povertà si abolisce il sostegno a chi davvero aiuta i poveri

Il maxiemendamento conferma quanto anticipato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ovvero la cancellazione della mini-Ires «agli enti non commerciali». La misura viene giustificata con la necessità di recuperare risorse per il Reddito di cittadinanza e Quota 100 alle pensioni. Per il Forum del Terzo settore il costo per le realtà non profit sarà di 118 milioni di euro

di Riccardo Bonacina

Il mondo del sociale e della beneficenza in particolare – trova un "regalo" poco gradito nella nuova versione della Legge di Bilancio 2019: la cancellazione dello sconto del 50% sull’Ires, l’imposta sui redditi delle società.

La novità annunciata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua comunicazione al Senato prevedeva della cancellazione della mini-Ires «agli enti non commerciali». La misura viene giustificata con la necessità di recuperare risorse per il Reddito di cittadinanza e Quota 100 alle pensioni. Due misure totem di cui ancora non conosciamo gli esatti termini nonostante la mole di annunci e contro annunci, a cui sembra che tutto debba essere sacrificato. Oggi il maxiemendamento infine presentato al Senato conferma l'anticipazione!

L’Ires raddoppiata dal 12 al 24% sarà un colpo duro per un’agevolazione riconosciuta a enti considerati meritevoli da quasi mezzo secolo. Come spiega Massimo Calvi su Avvenire, l’ipotesi infatti è che siano colpiti gli enti indicati nell’articolo 6 del Dpr 601 del 29 settembre 1973 (Disciplina delle agevolazioni tributarie), dunque, tra gli altri, gli istituti di assistenza sociale, le società di mutuo soccorso, gli enti ospedalieri, di assistenza e beneficenza, gli istituti di istruzione e di studio, i corpi scientifici, le accademie, le fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, gli enti ecclesiastici, gli Istituti autonomi per le case popolari.

Nell'attesa che la povertà venga abolita (mai annuncio fu più infelice), il Governo sembra voler colpire i soggetti che ancora lavorano a favore di poveri e chi opera nella cultura e nell’assistenza.

Lo stesso Governo che ha rimandato per altri 15 anni la riformulazione dei diritti d'uso delle aree demaniali sui litorali. Nel 2016 lo Stato ha incassato poco più di 103 milioni di euro dalle concessioni a fronte di un giro di affari stimato da Nomisma di 15 miliardi all’anno. Insomma, buona vacanza a tutti.

Duro il Comunicato del Forum del Terzo Settore:

“Assurdo che debba essere proprio il Terzo settore a pagare l’accordo con l’Europa. Un prezzo alto: da una prima stima, solo per il primo anno, il volontariato italiano andrà a versare 118 milioni di euro.” E’ quanto dichiarato dalla Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi che commenta così l’emendamento che sopprime la riduzione al 50% dell’IRES (art.6 DPR 601/1973) per i soggetti persone giuridiche che operano in molti settori, tra cui assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, formazione. “Un provvedimento – continua Fiaschi – che ci sembra particolarmente penalizzante, soprattutto in relazione al periodo transitorio in cui si attende la piena entrata in vigore della Riforma del Terzo Settore.”

Un’ulteriore preoccupazione è data dal contenuto dell’emendamento sulla fatturazione elettronica al DL 291/2018 per gli enti che hanno optato per il regime forfettario (398/91) che si applica ai soggetti con proventi di importo superiore a 65 mila euro.

La modifica introdotta – spiega Fiaschi – sovverte le modalità di conteggio degli aspetti fiscali con l’effetto paradossale che un ente che riceve una sponsorizzazione e che fino ad oggi aveva goduto del regime forfettario, non potrà più ricevere l’importo dell’Iva e sottoporlo al regime fiscale semplificato, trovandosi così fortemente penalizzato.”

Pertanto – conclude Fiaschi – va chiarito come possa essere attuata la detrazione forfettaria e dunque il relativo versamento parziale dell’imposta. Un chiarimento tanto più urgente a causa dell’impatto sulle fatture già emesse dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, avvenuta in questi giorni.


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