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Lo School Bonus chiude con 2,2 milioni raccolti

Lo strumento sembrava decollato nel 2017, ma quest'anno è tornato a cifre molto basse. Poca la comunicazione e la formazione delle scuole. Lo School Bonus non è stato rifinanziato e quindi se ne va in pensione. Lasciando una lezione: per ricevere una donazione bisogna saperla chiedere

di Redazione

Il bacino potenziale di donazioni per la scuola è ampissimo, ma le donazioni non decollano. Anche perché le scuole non le chiedono e come ripetono i fundraiser (che la scuola non ha) «la donazione arriva se la si sollecita, non si crea da sola, neanche se esiste un incentivo». A maggio 2016 è entrato in vigore lo school bonus, un credito di imposta riconosciuto a chi fa donazioni alle scuole per tre tipologie di interventi: realizzazione di nuove strutture scolastiche, manutenzione e potenziamento di quelle esistenti, interventi per il miglioramento dell’occupabilità degli studenti. Nel 2016 aveva raccolto appena 134mila euro. Nel 2017 invece le cose avevano iniziato a girare, raccogliendo (dati Miur) 1.470.080 euro. Poi, nel corso del 2018, il crollo: 574.876 euro. Ad oggi quindi (manca il dato delle paritarie per il 2018), dallo School Bonus sono entrati 2.179.632,44 euro, di cui 1.393.487,50 sono stati erogati a scuole statali e 116.730,00 a scuole paritarie (il contribuenti indicano la scuola beneficiaria, che riceve il 90% dell’erogazione, mentre il 10% confluisce in un fondo perequativo distribuito alle scuole che hanno meno erogazioni liberali rispetto alla media nazionale, verosimilmente quelle dei territori meno ricchi. Per le scuole paritarie, ammesse successivamente alla misura, era stato invece disegnato un meccanismo per cui i soldi vengono versati direttamente alla scuola scelta, fermo restando il versamento al Miur di un 10% in favore delle scuole meno ricche).

Sono queste le cifre con cui – dal 1° gennaio 2019 – lo «school bonus» va in pensione. A far conoscere lo strumento ci aveva provato, nell’autunno 2016, una campagna di comunicazione istituzionale di Miur e Presidenza del Consiglio dei Ministri con una pagina facebook (una trentina di post e 723 follower) e un hashtag, #GrazieScuola. Presto dimenticata e mai più riproposta.

Nel frattempo, in questi anni, sono scese anche le erogazioni liberali a favore istituti scolastici di ogni ordine e grado. Secondo i dati del Mef nelle dichiarazioni dei redditi 2017 (anno di imposta 2016) sono 196.296 i cittadini che hanno portato in detrazione queste liberalità, per un valore di 27.262.674 euro, 50mila cittadini meno dell’anno prima, quando il valore delle erogazioni liberali alle scuole portate in detrazione ammontava a 32.894.299 euro.


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