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Acli: manovra da bocciare

Dura nota dell'associazione guidata da Roberto Rossini: testo deludente e penalizzante per il Terzo settore, Quota Cento e Reddito di Cittadinanza oltretutto sembrerebbero non coprire la platea a cui erano state originariamente promesse

di Redazione

La manovra finanziaria che sta per essere votata in queste ore ci pare molto carente dal punto di vista degli investimenti e ci sembra che punti prevalentemente su due riforme assistenzialiste, Quota 100 e Reddito di cittadinanza, che oltretutto sembrerebbero non coprire la platea a cui erano state originariamente promesse. Inoltre, la mancata rivalutazione della pensione, rischia di penalizzare un ceto medio che sta andando verso la soglia di povertà relativa. E’ inaccettabile poi l’emendamento che sopprime la riduzione al 50% dell’IRES per i soggetti che operano in molti settori, tra cui assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, formazione, perché si tratta di un provvedimento che penalizzerà in maniera molto pesante una buona parte del Terzo Settore.

In generale riteniamo che una manovra che non preveda forti investimenti in politiche attive del lavoro rischi di essere debole. Il blocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione, dopo le promesse dei mesi scorsi, suona come una beffa e rischia di paralizzare settori fondamentali come quello della ricerca.

Consideriamo positiva la possibilità, per le regioni, di assumere fino a complessive 4.000 unità di personale da destinare ai Centri per l’impiego anche se non è ancora chiara la direzione in cui andrà la riforma degli stessi centri.


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