Politica & Istituzioni

Ires al non profit, Conte promette «a gennaio ricalibreremo»

Tanto Di Maio quanto Conte annunciano l'intenzione di una retromarcia del Governo sull'Ires, al contrario della sottosegretaria Laura Castelli che difende la norma. Claudia Fiaschi: «Attendiamo la tempestiva convocazione dell’annunciato incontro di chiarimento per trovare le correzioni alle previsioni della manovra»

di Redazione

«Sorprende la dichiarazione della viceministra Castelli, che sembra dimenticare che il Terzo settore, le organizzazioni senza scopo di lucro, non possono in alcun modo distribuire gli utili. Essi devono essere interamente reinvestiti nell’attività. Tassare gli utili delle organizzazioni di volontariato alla stregua di qualsiasi impresa speculativa significa semplicemente meno risorse per il reinserimento dei disabili, meno attività di contrasto della povertà minorile, meno attività culturali nelle periferie emarginate, detto in altri termini: meno sociale e più povertà»: così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Terzo settore, replica alle dichiarazioni della viceministra all’Economia Laura Castelli.

La sottosegretaria ha «difeso» la norma in discussione alla Camera, già approvata dal Senato, «perché la norma si riferisce a chi fa utili», ha detto. «Stiamo parlando della parte del Terzo settore che è persona giuridica e non persona fisica e che fa utili e profitti quando teoricamente non dovrebbe farli. Non stiamo tassando la beneficenza ma quella parte di Terzo settore che fa utile». L’emendamento del Governo alla legge di bilancio ora in discussione alla Camera cancella le agevolazioni fiscali sull’Ires per il non profit in vigore da decenni. «Agevolazioni fiscali – spiega Fiaschi – che hanno contribuito allo sviluppo del volontariato, oltre 5 milioni di cittadini impegnati, e alla realizzazione di innumerevoli attività di assistenza a favore dei più deboli. Tenendo conto che si tratta di attività realizzate grazie anche all’impegno volontario dei cittadini il danno per le nostre comunità è ancora maggiore. Il Governo ci ripensi, l’emendamento Ires è irragionevole», conclude Fiaschi.

L'affermazione di Laura Castelli è stata smentita poco dopo sia da Luigi Di Maio sia dal premier Giuseppe Conte.

Di Maio ha detto che la norma «va cambiata nel primo provvedimento utile»: «si volevano punire coloro che fanno finto volontariato ed è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli».

Questo il post del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel pomeriggio: «in merito alla norma sull’Ires formulata nella legge di Bilancio attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale».

«Prendiamo atto del dietro-front del Governo sull’aumento della tassazione Ires per il volontariato. Resta fermo che con l’approvazione della manovra così com’è nelle intenzioni dell’Esecutivo si scrive un’ipoteca sul destino del Terzo settore italiano. Attendiamo quindi la tempestiva convocazione dell’annunciato incontro di chiarimento per trovare le correzioni alle previsioni della manovra e discutere degli strumenti di promozione del Terzo settore e del completamento della riforma e passare così dalle parole ai fatti»: così la portavoce del Forum Terzo Settore, Claudia Fiaschi


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