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Servizio civile, enti e volontari sul maxi emendamento

La Conferenza nazionale enti Servizio civile, il Forum nazionale del Servizio civile e la Rappresentanza nazionale dei volontari nei giorni scorsi hanno diffuso un comunicato congiunto, in cui da un lato si valuta positivamente l'aumento di 50 milioni rispetto al precedente documento, dall'altro si esprimono alcune preoccupazioni anche sul numero dei giovani che potranno partecipare nel 2019

di Redazione

“Con il maxi‐emendamento del Governo, sale a quasi 200 milioni la dotazione complessiva del fondo nazionale Servizio Civile a disposizione per l'anno 2019, con un aumento di 50 milioni rispetto alla previsione precedente l’emendamento. Una buona notizia". Così il comunicato stampa congiunto di Cnesc – di cui Arci Servizio Civile fa parte – Forum nazionale Servizio Civile e Rappresentanza Nazionale dei volontari diffuso in questi giorni a commento delle misure contenute nel maxi-emendamento.

Le organizzazioni ringraziano "degli sforzi" il sottosegretario Spadafora e i parlamentari, inclusi quelli del Partito Democratico che alla Camera e al Senato avevano presentato emendamenti. In particolare – continua la nota – un emendamento M5S prevedeva 94 milioni aggiuntivi. "Rimangono tuttavia alcune preoccupazioni", sottolineano.

Ed eccole le preoccupazioni: "Da un lato il raddoppio dell’Ires previsto per gli enti di assistenza sociale e sanitaria e per le associazioni e fondazioni culturali previsto nella Legge di bilancio 2019. Un aumento che, senza mezzi termini, colpisce le fasce più deboli della popolazione, dalle case di riposo alle scuole. Adesso la legge entra in vigore e se poniamo fiducia e aspettativa nelle parole del vicepremier Di Maio di intervenire sulla misura “nel primo provvedimento utile”, resta il vulnus e l’incertezza sul tipo di soluzione rispetto al quadro precedente. Dall’altro lato rileviamo che meno di 200 milioni saranno sufficienti per appena 35mila volontari in Italia e 1.000 all’estero nel contingente 2019, al di sotto dei 53mila volontari avviati nel 2018 e ben lontano dalle oltre 110mila domande presentate".

"Non di meno – prosegue la nota -, sono diverse le incognite relative ad un Dipartimento che sarà chiamato a svolgere un ruolo centrale nell’attuazione della riforma e nella gestione di 53mila volontari nel 2018 a fronte di un numero esiguo di funzionari pubblici dedicati, inclusi quelli delle Regioni e Province Autonome, nonché chiamato ad adottare provvedimenti importanti e urgenti (nuovi contratti per gli operatori volontari, aggiornamento delle disposizioni che regolano i rapporti fra enti e operatori volontari)".

Infine – conclude la nota – , "attendiamo di conoscere, ora che la Consulta Nazionale del Servizio Civile è nuovamente operativa, gli obiettivi programmatici del 2019 in materia di primo avvio, sperimentale, della programmazione triennale, di nuove modalità di presentazione delle domande per partecipare al Scu, di reale coinvolgimento nella costruzione del Scu di Regioni e Province Autonome, degli enti accreditati e della rappresentanza degli operatori volontari"


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