Cooperazione & Relazioni internazionali

Bergonzoni: «Abbiamo perso tutti»

L’attore bolognese, da 2 giorni in presidio pacifico per sostenere le 2 navi, accoglie con soddisfazione la notizia dell’ok di Malta allo sbarco e dice: «Nessun vincitore. Se succederà di nuovo, torneremo in strada per manifestare il nostro sostegno a chi lavora e viene accolto su quelle navi»

di Ambra Notari

La notizia dell’autorizzazione a sbarcare raggiunge Alessandro Bergonzoni nel bel mezzo del suo presidio pacifico in sostegno a Sea Watch ai piedi delle Torri di Bologna. «Crederemo allo sbarco solo quando tutte quelle persone saranno scese sulla terra. Solo allora sarò soddisfatto, ma sarà una soddisfazione di tutti: l’avrà Mediterranea, l’avrà l’Italia. L’avrà chiunque, perché chiunque vuole questo, dentro la propria anima. Ora la domanda è: e la prossima? Cosa ne facciamo del patto di Dublino, dell’Europa, del decreto sicurezza?».

E proprio a proposito del decreto sicurezza invita a i sindaci a «fomentare in maniera positiva» la Regione perché chieda alla Consulta di valutare la costituzionalità di alcuni provvedimenti contenuti nella legge. Parlando di Sea Watch e Sea Eye, l’attore bolognese parla di tortura e sequestro di persona. «Non si può definire altrimenti il perdurarsi di quella situazione. Poi dicono: lasciate sbarcare donne e bambini. Ma che significa? È quello che si dice anche quando, in banca, i rapinatori prendono in ostaggio delle persone. Questi sono sequestri».

Nessun vincitore e nessun vinto, secondo Bergonzoni: «Qualcuno esulterà, ma pensate alla perversione. Ci sarà chi dirà: ‘Abbiamo vinto, non li abbiamo presi noi. E farà anche il gesto dell’ombrello, come a dire, vi abbiamo fregati. Ma ci saranno anche tantissimi italiani felici: lo saranno tutti i cittadini, tutti i politici italiani con un’anima. Me nessuno uscirà vincitore, nemmeno quelle 49 persone. Sono rimaste in mare 19 giorni. Che vittoria è?». Come spiega, abbiamo perso tutti: «Manca una dimensione spirituale, filosofica, antropologica. Oggi c’è solo una dimensione elettorale e di propaganda elettorale. Se non cambia questo, è finita».

L’attore chiede ora all’Europa una presa di posizione: «Ora deve fare il suo lavoro e farlo in maniera approfondita. Se ci saranno altri casi come questo? Spero di no, ma dico ni. E se ci saranno noi non faremo mancare il nostro sostegno. È necessario che chi non può salire su quella nave dia vita a una forma di presenza costante, una veglia di osservazione, un monitoraggio permanente. Ci sono troppe cose che abbiamo imparato solo grazie all’attività di Sea Watch, di Mediterranea, di Alice». Alice è Alice Vignodelli, la volontaria bolognese di Mediterrana a cui sarà consegnata la medaglia al merito Giorgio Guazzaloca.

L’invito di Bergonzoni è rivolto a tutti, perché si prenda posizione: «Quelle 49 persone dobbiamo sentircele addosso, sentirle in tutti i nostri gesti quotidiani. È una dimensione diversa che non ha a che fare sulla politica». Il presidio di Bergonzoni era già cominciato ieri, ma in serata era stato interrotto da Digos e vigili: «Non ci hanno ancora verbalizzato nessuna multa, ma effettivamente noi non avevamo nessuna autorizzazione. Per avere un’autorizzazione servono 35 giorni, come avremmo potuto fare? Hanno ragione loro, certo. Diciamo che la nostra è, più che altro, un’obiezione umanitaria. Nessuno screzio con il Comune, che anzi ringraziamo per non averci mai fatto mancare il suo appoggio».


Da redattoresociale.it


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