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Solidarietà & Volontariato

A Terni e nel mondo con il sorriso: il volontariato “puro” di Roberto e Giovanna

L’associazione “Per un sorriso-Monica De Carlo”, condotta dai genitori di una giovane geologa scomparsa, conduce numerose attività a favore di bambini e famiglie in difficoltà, sia nella loro città che in vari paesi. Contando solo sulle donazioni

di Nicoletta Gigli

Danno sostegno alle persone in difficoltà della loro città e a progetti tra India e Congo per rendere meno dura a vita di tanti bambini e delle loro famiglie.

Nei loro volti, a Terni come nel resto del mondo, rivive il sorriso di Monica De Carlo, giovane geologa che aveva dedicato la sua vita agli altri. Un sorriso che non si è mai spento perché da 18 anni i suoi genitori, Giovanna e Roberto, dedicano risorse ed energie per fare del bene.

Un volontariato “puro”, quello dell’associazione “Per un sorriso-Monica De Carlo”. La sede è la casa di Giovanna e le utenze sono a carico della coppia, così come le spese per le missioni all’estero. Novanta i soci, una ventina dei quali impegnati con continuità durante l’anno.

«Ci finanziamo con le donazioni, di cui alcune sostanziose e fisse da anni», spiegano Giovanna e Roberto, «con il 5xmille, con i versamenti mensili dei sostenitori a distanza, che giriamo totalmente ai bambini interessati, con alcune attività quali la raccolta di offerte per uova pasquali, torroni natalizi, torneo di burraco, cena sociale ed altre, anche se negli ultimi tempi è particolarmente difficile; ed infine con i fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, cui ogni anno presentiamo tre o quattro progetti che fino ad ora ci sono stati finanziati».

A Terni i volontari dell’associazione, oltre a portare avanti le attività di aiuto compiti nell’istituto comprensivo Oberdan a sostegno di alunni in difficoltà nel percorso scolastico, sono impegnati nel progetto “Risposte a situazioni di emergenza” in collaborazione con i servizi sociali del Comune. «Ogni anno mettiamo a disposizione diecimila euro e le assistenti sociali ci inviano di volta in volta richieste per l’erogazione di piccole somme per pagamenti di bollette, medicinali, prime emergenze, biglietti autobus, libri scolastici per minori. Noi diamo i soldi alle assistenti sociali e non abbiamo nessun contatto con gli assistiti». Nel 2018 i soggetti interessati sono stati 80.

C’è poi il sostegno a distanza, sempre tramite i servizi sociali, di sette nuclei familiari della città grazie al versamento mensile di un contributo volto a far fronte a spese di prima necessità. E la collaborazione con il liceo artistico di Terni per il sostegno ad alunni con disabilità. «Abbiamo finanziato il progetto “Senza nessun ostacolo”, – aggiungono – suddiviso in diverse attività (Un cavallo per un sorriso, A scuola con il tennistavolo, Linee d'orizzonti, Special Olimpycs) per promuovere l’integrazione di alunni con difficoltà, di ragazzi disabili o appartenenti a culture diverse».

L’associazione continua la sua opera a favore dei bambini di alcuni paesi del mondo. Dal 2004, dopo lo tsunami che colpì diverse regioni del sud est asiatico, ha avviato un progetto che ha consentito di sostenere a distanza più di 500 bambini, per lo più orfani o figli di poverissimi nuclei familiari. Ogni anno una delegazione si reca in India a proprie spese per incontrare tutti i bambini e le loro famiglie, portando un regalo uguale per tutti.

«Nel corso degli anni», specificano Giovanna e Roberto, «abbiamo costruito nove scuole, sette in India e due in Madagascar, un refettorio ed una casa polifunzionale per donne in India, tre pozzi di cui uno nella Repubblica Democratica del Congo e due in India, un mulino per la macina della manioca in Congo; abbiamo avviato una collaborazione con una scuola per sordomuti in Palestina realizzando una biblioteca ed un corso di formazione per le mamme. Quest’anno abbiamo finanziato un nuovo progetto rivolto ai bambini della tribù degli Irula in India, per sostenere 200 bambini sottoposti a sfruttamento lavorativo». «Senza la generosità di tante famiglie italiane», sottolineano Roberto e Giovanna, «tutto questo non sarebbe stato possibile».


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