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Colf e badanti: in Italia 865mila regolari su 2 milioni di lavoratori domestici

I dati della ricerca "Il valore del lavoro domestico" condotta da Domina, in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa. In occasione di un convegno pubblico a Firenze il 23 gennaio verranno presentati anche i focus regionali

di Redazione

Secondo la ricerca "Il valore del lavoro domestico” di condotta dall’Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico – DOMINA, in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa che incrocia i dati dell'associaizone con quelli di Inps e Istat, a fine 2017 i lavoratori domestici regolarmente assunti dalle famiglie italiane sono circa 865 mila, con una lieve prevalenza di colf (54,4%) rispetto alle badanti (45,6%). Negli ultimi anni, tuttavia, le colf registrano un lieve calo mentre le badanti continuano ad aumentare. Le badanti si concentrano nelle regioni del Centro-Nord, mentre le colf sono in prevalenza in Lombardia e Lazio.

Pur essendo in grado di affermare che il numero complessivo dei lavoratori domestici in Italia è di circa 2 milioni (con una componente irregolare vicina al 60%), in questa analisi sono trattati solo i lavoratori regolari. Le donne sono in netta maggioranza (88,3%) rispetto agli uomini. L’età media del lavoratore domestico è 48 anni e nella maggioranza dei casi è assunto da meno di un anno.

  • Nazionalità lavoratori domestici: Per quanto riguarda la nazionalità, gli stranieri rappresentano il 73,1% del totale, anche se negli ultimi anni sono aumentati gli italiani. La componente più significativa è quella dell’Est Europa (43,8% del totale). Nelle regioni del Sud probabilmente per le minori possibilità di lavoro, la componente italiana è maggiore e questo si riflette anche su un’età anagrafica del lavoratore che risulta leggermente più bassa.
  • Spesa annua delle famiglie italiane datori di lavoro domestico: Complessivamente, nel 2017 le famiglie italiane hanno speso 6,9 miliardi di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, TFR). Ciò significa che, mediamente, ogni lavoratore domestico ha percepito circa 6.500 euro annui, evidentemente variabili di molto a seconda delle ore lavorate e del tipo di servizio.
  • Richieste di lavoro più frequenti: Se i dati Inps consentono un’analisi quantitativa del fenomeno, i dati DOMINA (basati sulle elaborazioni delle buste paga) offrono alcuni dettagli qualitativi molto interessanti. Innanzitutto, il datore di lavoro ha un’età media di 64 anni ed è in prevalenza un uomo (52%). La mansione più frequente per il lavoratore domestico è quella di collaboratore generico (29%). Oltre uno su cinque lavora come assistente a persone non autosufficienti. Un numero significativo anche quello degli assistenti a persone autosufficienti con mansione di pulizie della casa. Queste tre mansioni raccolgono circa il 70% di tutti i lavoratori domestici.
  • Scenari futuri: Infine, osservando gli scenari demografici Istat, possiamo ipotizzare che nel 2050 aumenterà significativamente il fabbisogno di lavoratori domestici, in particolare babysitter e badanti: rispetto al 2017, infatti, anziani (over 80) e bambini (0-14 anni) rappresenteranno un quarto della popolazione (rispettivamente 13,6% e 12,0%).

La ricerca con i dettagli regionali verrà presentata il 23 gennaio 2019, ore 10.00, a Firenze presso Auditorium Giovanni Spadolini – Palazzo del Pegaso – Regione Toscana – Via Cavour 4

Il programma dell'evento è scaricabile in allegato


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