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Il Reddito di Cittadinanza verrà «suddiviso per ogni singolo componente maggiorenne»

È stato finalmente pubblicato in GU il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza. Una sintesi

di Sara De Carli

Il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza è finalmente arrivato in Gazzetta ufficiale, con un testo con qualche differenze dalle bozze che circolavano come “definitive” anche all’indomani del Consiglio dei Ministri che lo ha approvato, il 17 gennaio scorso. È in vigore da oggi.

Le note salienti. Il Reddito di Cittadinanza è istituito a decorrere dal mese di aprile 2019. Può essere richiesto dopo il quinto giorno di ciascun mese (quindi per la prima volta dal 6 aprile, che è un sabato). Entro 30 giorni da oggi invece l’INPS renderà disponibile il modulo di domanda (prima quindi dei 60 giorni che il Parlamento ha per emendare il testo, ma d’altronde tutto l’articolo 1 parla di straordinaria necessità e urgenza). A decorrere dal 1° marzo 2019, il vecchio Reddito di inclusione non può essere più richiesto. Il RdC costituisce livello essenziale delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili.

Il Reddito di Cittadinanza diventa Pensione di cittadinanza per i nuclei familiari composti esclusivamente persone di 67 anni o più anni (età che verrà adeguata agli incrementi della speranza di vita): nelle bozze si parlava per la Pensione di Cittadinanza di 65 anni. Per le famiglie che già beneficiano del RdC, il passaggio alla Pensione di cittadinanza decorre dal mese successivo a quello in cui il componente più giovane del nucleo famigliare compirà i 67 anni (e quindi tutti saranno sopra i 67 anni). Confermata la scala di equivalenza, penalizzante per le famiglie con più figli: 1 per il primo componente del nucleo familiare, più 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e 0,2 per ogni componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1.

Il beneficio economico verrà erogato attraverso la Carta Rdc. In sede di prima applicazione e fino alla scadenza del termine contrattuale avviene attraverso la vecchia carta acquisti (quindi non è vero che le carte per il Reddito di cittadinanza erano già pronte, come ha affermato nei mesi scorsi Di Maio). La Carta Rdc permetterà di effettuare prelievi di contante (non più di 100 euro al mese per un singolo individuo, moltiplicato per la scala di equivalenza), di effettuare un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione o dell'intermediario che ha concesso il mutuo. Nel testo finale c’è il riferimento alla ludopatia, che era scomparso: «è in ogni caso fatto divieto di utilizzo del beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità».

In sede di nuovo affidamento del servizio, la carte per ciascuna famiglia aumenteranno: «il numero di carte deve essere tale da garantire l'erogazione del beneficio suddivisa per ogni singolo componente». Una novità è infatti la precisazione che (articolo 2 comma 7) il Reddito di Cittadinanza dovrà essere suddiviso «per ogni singolo componente maggiorenne». Come? Entro sei mesi arriverà un decreto per stabilire le modalità di erogazione del Rdc così suddiviso. La Pensione di cittadinanza sarà «suddivisa in parti uguali tra i componenti il nucleo familiare». Confermato il fatto che il beneficio deve essere tutto speso entro il mese successivo a quello di erogazione: l'ammontare di beneficio non speso o non prelevato verrà sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva.

L'erogazione del beneficio è condizionata alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro da parte dei componenti maggiorenni, nonché all'adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale che prevede attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all'inserimento nel mercato del lavoro e all'inclusione sociale. Sono esclusi dai medesimi obblighi i beneficiari della Pensione di cittadinanza (over67) o i beneficiari del Rdc con un’età compresa fra i 65 e i 67 anni, nonché i componenti con disabilità «fatta salva ogni iniziativa di collocamento mirato e i conseguenti obblighi ai sensi della medesima disciplina». Possono essere esonerati da questi obblighi anche i componenti con carichi di cura, in riferimento alla presenza di bambini con meno di 3 anni o di persone con disabilità grave o non autosufficienza «come definiti a fini ISEE».

I commi 11-14 dell’articolo 4 dettagliano il Patto per l’inclusione. Chi chiede il RdC in condizioni diverse da quelle di cui al comma 5 (immediata disponibilità al lavoro), entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio, viene convocato dai servizi competenti per il contrasto alla povertà dei Comuni, per una valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare. Nel caso in cui il bisogno sia complesso e multidimensionale, i beneficiari sottoscrivono un Patto per l'inclusione sociale. «Gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà sono comunque attivati, ove opportuni e richiesti, anche in favore dei beneficiari che sottoscrivono il Patto per il lavoro».

Nessun riferimento, nel testo in Gazzetta Ufficiale, ad un aumento delle pensioni di invalidità, che ancora le slides presentate dal Governo il 17 gennaio sera sembravano, seppur confusamente, far intendere. «Un pensionato che vive da solo e riceve solo una pensione di invalidità, al posto della sua pensione, riceverà la Pensione di Cittadinanza, che con una casa di proprietà è di 630 euro al mese», recitavano le slides.

Infine, la pratica. È autorizzata la spesa nel limite di 200 milioni di euro per l'anno 2019, 250 milioni di euro per l'anno 2020 e di 50 milioni di euro per il 2021 a favore di ANPAL servizi S.p.A. Al fine di stabilizzare il personale a tempo determinato, ANPAL servizi S.p.A. è autorizzata ad assumere, mediante l'espletamento di procedure concorsuali riservate per titoli ed esami, entro i limiti di spesa di 1 milione di euro annui a decorrere dall'anno 2019, il personale già dipendente di ANPAL servizi S.p.A in forza di contratti di lavoro a tempo determinato. Nel 2019 ai CAF andranno 20 milioni di euro per «consentire ai beneficiari di presentare domanda di Rdc e di pensione di cittadinanza anche attraverso l'assistenza dei centri di assistenza fiscale in convenzione con l'INPS» e per «le attività legate all'assistenza nella presentazione della DSU a fini ISEE». In deroga a quanto disposto in Legge di Bilancio e nei limiti della dotazione organica dell'INPS, a decorrere dall'anno 2019 è autorizzata una spesa di 50 milioni di euro annui per l'assunzione di personale da assegnare alle strutture dell'INPS al fine di dare piena attuazione alle disposizioni contenute nel presente decreto. Per la comunicazione istituzionale sul programma Rdc, è autorizzata una spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2019.


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