Cooperazione & Relazioni internazionali

Ricordate i migranti della Sea Eye e Sea Watch? Sono ancora bloccati a Malta

La Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, in una nota, denuncia il fatto che ancora non si sia dato seguito agli accordi dell'11 gennaio scorso che prevedevano che dieci migranti sarebbero stati affidati alla Chiesa valdese. I migranti sono ancora tutti ospitati in un centro a Malta, nei pressi di La Valletta

di Redazione

11 gennaio 2019. Finalmente, dopo quasi tre settimane di navigazione e di veri, le agenzie battono la notizia: I migranti bloccati per più di due settimane a bordo della nave Sea Watch 3 hanno ringraziato l’Europa per avere trovato un accordo che ha permesso il loro sbarco. I 49 migranti bloccati dal 22 dicembre al 9 gennaio sulle navi Sea Eye e Sea Watch 3 sono stati trasferiti sulle imbarcazioni della Guardia costiera maltese prima di essere trasportati nel porto della Valletta.

Il governo – il premier Giuseppe Conte e i due vice-premier, Luigi di Maio e Matteo Salvini – hanno ribadito che l’Italia mantiene l’impegno ad accogliere donne e bambini senza dividere le famiglie. Dieci migranti sbarcati saranno affidati alla Chiesa Valdese. L'Italia, infatti, accoglierà "poco più di 10 persone" tra quelle rimaste bloccate a bordo della nave della ong tedesca per tre settimane.

"Manteniamo l'impegno ad accogliere donne e bambini senza dividere persone", che verranno gestiti e sistemati "senza oneri per lo Stato", hanno fatto sapere i rappresentanti dell'esecutivo.

11 febbraio 2019. Oggi la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia scrive in una nota: “L'11 gennaio, un mese fa, è stato consentito lo sbarco dei migranti raccolti in mare dalla nave Sea Watch con l'accordo di alcuni stati europei ad accogliere una parte delle persone sbarcate. Il governo italiano fece sua, in quell'occasione, la disponibilità della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e della Diaconia Valdese ad accogliere queste persone.

Oggi, risultandoci che i migranti siano ancora tutti ospitati in un centro a Malta, nei pressi di La Valletta, ribadiamo la nostra disponibilità a tener fede al nostro impegno, nei confronti dei migranti ma anche di tutti quelli che ci hanno incoraggiato in questo percorso; siamo anche disponibili ad andare a Malta per collaborare agli adempimenti necessari per il trasferimento in Italia ma abbiamo bisogno di poter fornire alle persone interessate i visti e i permessi che solo le autorità italiane possono concedere".


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