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Test per l’Hiv senza il consenso dei genitori? Sì, a tre condizioni

Il Ministero della Salute ha chiesto un parere alla Garante Infanzia e Adolescenza circa l'opportunità di una legge in materia che renda accessibile ai minorenni il test per l'HIV e le infezioni sessualmente trasmissibili, senza che sia necessario il consenso dei genitori. Ecco la risposta di Filomena Albano

di Redazione

Test per l’HIV e per le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) accessibili ai minorenni anche senza il preventivo consenso dei genitori? Sì ma a tre condizioni. È questa la risposta dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alla richiesta di un parere da parte del Ministero della Salute sull'opportunità di una eventuale legge in materia.

Quali sono le tre condizioni? Per la Garante Filomena Albano la prima è «che i test avvengano in un contesto protetto e dedicato, nell’ambito del Servizio sanitario nazionale». La seconda è che «in caso di positività ai test i genitori o il tutore siano coinvolti al fine di garantire un adeguato supporto affettivo nella gestione della notizia e della terapia». La terza è «promuovere capillarmente una cultura della prevenzione e l’educazione all’affettività e alle emozioni».

Il parere tiene conto anche delle osservazioni della Consulta dei ragazzi dell’Autorità garante, appositamente interpellata. I giovani hanno evidenziato, in particolare, l’opportunità di ricevere informazioni adeguate, a scuola, in altre sedi o attraverso campagne sociali e spot. Sulla necessità di una cultura della prevenzione e sull’educazione alla sessualità si era espressa, nel settembre 2017, anche la rete europea dei garanti (Enoc) con un’apposita raccomandazione, a suo tempo inviata dalla Garante al ministero della Salute e al Miur.

Photo by Viktor Talashuk on Unsplash


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