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Bergoglio: “Volontariato, cooperative e parrocchie: i tre tesori dell’Italia”

Il discorso del Papa in occasione dell'udienza di Ail per i 50 anni dell'associazione. Il presidente Sergio Amadori: "Questi primi 50 anni di storia della nostra organizzazione sono costellati di importanti successi: abbiamo contribuito allo sviluppo della ricerca scientifica in campo ematologico, abbiamo moltiplicato i servizi forniti ai pazienti, abbiamo incrementato le interazioni con i centri ematologici e abbiamo visto crescere il numero dei nostri volontari, per noi patrimonio irrinunciabile"

di Paolo Biondi

L’elogio del volontariato italiano: è ciò che ha fatto Papa Francesco in occasione dell’udienza nella sala Paolo VI in Vaticano concessa all’Associazione italiana contro le leucemie, i linfoni e il mieloma (Ail) per i 50 anni trascorsi dalla sua fondazione nel 1969.

«Vorrei dirvi una cosa. Una delle cose che più mi ha toccato quando, sei anni fa, sono arrivato a Roma, è il volontariato italiano. È grandioso! Voi avete tre cose grandi, che implicano un’organizzazione tra voi: il volontariato – che è molto importante –, il cooperativismo, che è un’altra capacità che voi avete, di fare cooperative per andare avanti, e gli oratori nelle parrocchie. Tre cose grandi. Grazie di questo», ha detto il Papa, aggiungendo così un ricordo personale al suo discorso. Poi Papa Francesco ha aggiunto: «Come Maria, rimasta ai piedi della Croce di Gesù, anche loro, i volontari, ‘stanno’ presso il letto dei sofferenti e realizzano quell’accompagnamento che porta tanta consolazione: è presenza di tenerezza e di conforto, che realizza quel comandamento all’amore reciproco e fraterno che ci ha consegnato Gesù. Questo atteggiamento di prossimità premurosa è tanto più necessario nei confronti del malato ematologico, la cui situazione è complessa per la percezione stessa della malattia, nella sua specificità. Vicinanza, prossimità, come Maria ai piedi della Croce».

Il Papa è stato accolto nell’Aula Nervi da personale sanitario, malati con le loro famiglia e volontari dell’associazione. Il presidente Sergio Amadori, nel ringraziare il Papa per aver concesso l’udienza, ha ricordato i numeri della sua organizzazione: gli 81 centri provinciali presenti in 20 regioni, i 116 centri di ematologia, gli oltre 200 progetti di ricerca scientifica sostenuti, le 4.000 persone accolte ogni anno in case alloggio, le quasi 3.000 famiglie aiutate economicamente, le oltre 45.000 prestazioni sanitarie erogate a domicilio. Tutto questo «grazie all’impegno di oltre 20.000 uomini e donne che si prendono cura» delle persone, come ha detto Amadori, «per favorire una presa in carico globale della persona malata», ha aggiunto il Papa.

Il professor Amadori ha quindi celebrato l’anniversario dell’Ail: «Questi primi 50 anni di storia della nostra organizzazione sono costellati di importanti successi: abbiamo contribuito allo sviluppo della ricerca scientifica in campo ematologico, abbiamo moltiplicato i servizi forniti ai pazienti, abbiamo incrementato le interazioni con i centri ematologici e abbiamo visto crescere il numero dei nostri volontari, per noi patrimonio irrinunciabile».


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