Attivismo civico & Terzo settore

Welfare, che Impresa! Torna la call per le startup

Fino a 300mila euro per i migliori progetti di welfare di comunità. Diverse le novità dell’edizione 2019. Da quest’anno tra i promotori accanto a Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Snam e Ubi Banca anche Fondazione Con il Sud. Tra i settori anche la circular economy. Potranno partecipare anche le startup sociali non ancora costituite. Le idee vanno inviate entro il prossimo 18 aprile

di Redazione

Torna “Welfare, che Impresa!”, il concorso di idee giunto alla sua terza edizione, che chiama le startup sociali – già costituite o da costituire –a presentare progetti innovativi orientati a favorire la coesione, lo sviluppo sociale e il fare rete. La sfida è quella di ripensare il sistema di Welfare sperimentando nuovi servizi capaci di rigenerare il tessuto sociale.

I cambiamenti demografici, sociali e culturali che hanno interessato il Paese negli ultimi anni, hanno determinato la necessità di ripensare il sistema di welfare, per renderlo capace di garantire le condizioni di un benessere non solo economico, ma anche sociale. In questo scenario le imprese sociali, organizzate secondo una pluralità di nuovi modelli, possono fornire un contributo importante al benessere generale della società.

Il concorso “Welfare, che Impresa!” è promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Snam e Ubi Banca, a cui si unisce quest’anno Fondazione Con il Sud. È confermato anche per questa edizione il contributo scientifico di Aiccon e del Politecnico di Milano – Tiresia, e la partnership tecnica degli incubatori PoliHub, SocialFare e Campania NewSteel, a cui si aggiungono Hubble-Acceleration Program e G- Factor, novità del 2019. Il concorso premierà i quattro migliori progetti in: agricoltura sociale; valorizzazione e cura del patrimonio culturale, paesaggistico e dell’ambiente; servizi alla persona e – per la prima volta circular economy. I progetti dovranno generare impatto sociale e occupazionale, avere una connotazione fortemente tecnologica, creare rete sul territorio, essere scalabili, replicabili ed economicamente sostenibili.

Ciascuno dei quattro progetti vincitori riceverà 20mila euro, 4 mesi di incubazione/accelerazione in uno degli incubatori partner, per un valore complessivo di 5mila euro, e 50mila euro di finanziamento a tasso zero. Elemento distintivo della terza edizione è la presenza di incubatori distribuiti su tutto il territorio nazionale, che consentirà ai vincitori di scegliere al meglio il percorso di incubazione/accelerazione più adatto alle proprie esigenze.

Una novità importante di quest’anno è l’apertura della call anche alle startup sociali non ancora costituite, le quali avranno 6 mesi di tempo a partire dalla selezione dei progetti vincitori per formalizzare la costituzione. Inoltre, nella prospettiva di rendere il concorso inclusivo e attrattivo per tutti i soggetti interessati alle tematiche del Terzo Settore, la partecipazione è estesa a tutti i candidati, senza limiti di età.

Come sottolinea Diego Visconti, presidente di Fondazione Italiana Accenture «in questa terza edizione abbiamo introdotto importanti novità volte ad estendere la partecipazione al concorso non solo ai soggetti già attivi nel Terzo settore, ma anche agli imprenditori sociali del futuro. Il concorso inoltre rafforza la propria presenza su tutto il territorio italiano grazie ad una rete sempre più estesa di promotori e incubatori che insieme intendono contribuire all’innovazione del welfare di comunità».
«È un’iniziativa a cui teniamo molto perché si rivolge a giovani imprenditori che pongono al centro della propria idea di impresa il welfare di comunità», afferma Diana Bracco presidente di Fondazione Bracco, che investe ogni anno con il progetto “Diventerò” importanti risorse a favore della formazione delle nuove generazioni. «Sono convinta che i giovani, grazie alla loro creatività e al loro spirito innovativo, sapranno trovare nuove soluzioni capaci di ridisegnare il futuro», conclude Bracco.

Marco Alverà, Ad di Snam e vicepresidente di Fondazione Snam, ha dichiarato: «Siamo molto legati a Welfare, che impresa! in quanto primo progetto sostenuto da Fondazione Snam dopo la sua costituzione, a fine 2017. Quest’anno rinnoviamo il nostro supporto perché si tratta di una iniziativa di grande valore e perfettamente allineata alla nostra missione, per la sua capacità di coniugare innovazione, imprenditoria giovanile e sociale. Con questo e i tanti altri progetti che stiamo lanciando in tutta Italia vogliamo creare nuove opportunità di sviluppo sociale nelle comunità nelle quali operiamo».
«”Welfare che impresa!” testimonia ancora una volta il ruolo di Ubi a supporto dell’imprenditorialità sociale», afferma Victor Massiah, Ceo di Ubi Banca.«Tra i suoi punti di forza c’è senza dubbio il fatto di unire diversi strumenti di sostegno alle imprese vincitrici, con interventi che spaziano dal finanziamento a tasso zero erogato da Ubi Banca a servizi di capacity building e accelerazione d’impresa».

«L’innovazione sociale è fondamentale per favorire lo sviluppo locale al Sud. Agricoltura sociale, servizi alla persona, valorizzazione e cura del patrimonio culturale e paesaggistico sono ambiti nei quali crediamo molto» dichiara Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud. «Per questa ragione abbiamo accettato con entusiasmo l’invito a diventare partner dell’iniziativa e sostenerla, anche per offrire un’opportunità in più ai giovani e alle organizzazioni che vivono e operano nelle regioni meridionali e che credono nel loro futuro».

Le idee progettuali possono essere inviate fino al 18 aprile prossimo. Per leggere il bando completo: welfarecheimpresa.ideatre60.it


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