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Comunicare, disseminare, convincere: domenica Vita a Fa’ la cosa giusta

Alla fiera del consumo critico, giunta alla sua sedicesima edizione, si parlerà di buone pratiche nella comunicazione sociale e di strategie per contrastare l'odio. Perché - questo il titolo dell'incontro - "Le buone ragioni non bastano". Serve andare al di là delle buone intenzioni. Come e con quali mezzi lo capiremo domenica alle 16

di Redazione

Tutti vogliono avere ragione. Anche quando non l'hanno. Torna allora di moda la legge del più forte. E la forza, si sa, non è mai una gradita compagnia per chi lavora e si impegna nel sociale.

Eppure -questo è il punto – il nostro mondo (il Terzo settore, nelle sue molte sfumature e realtà) non può sottrarsi alle proprie responsabilità. Non si risponde all'arroganza con la superbia.

Se le fake news e l'odio che stanno dilagando in rete contro ong, cooperatori e operatori di welfare sono è al contempo sintomo e causa della crisi, non di meno lo sono l'autoreferenzialità e una presupposta superiorità morale dei soggetti del sociale e dei loro comunicatori.

Di questo si parlerà domenica 10 marzo a Fa' la cosa giusta, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, giunta alla sua sedicesima edizione.

La rassegna si tiene dall’8 al 10 marzo a Fieramilanocity e, in questo 2019 di recessione annunciata, si presenta forte delle 91mila presenze dello scorso anno. Pronta a superare quota-100 (mila).

È importante, sul fronte del consumo critico e del sociale, lavorare su contronarrazioni. Come quella di "Controcanto" importante esperienza che verrà raccontata da Rossana Cavallari, esperta di comunicazione etica. Donata Columbro, attivista digitale, esperta di crowdfunding, parlerà invece di campagne e comunicazione per il non profit. Quali i rischi, oggi? Quali le opportunità?

Spiega Rossana Cavallari: Facciamo un giornalismo diverso, non giusto o sbagliato, semplicemente in grado di osservare la realtà attraverso un punto di vista diverso. Raccontiamo quello che di buono c'è nel nostro paese e che, oggi, a causa di una narrazione dominante negativa sembra non fare notizia. Lo facciamo grazie alle persone, alle loro storie e alla loro forza di volontà per cercare di cambiare le cose. Lo facciamo scrivendo che si può e si deve fare».

È insopportabil, scrive Paolo Iabichino, a cui si deve l'idea di Controcanto, «il racconto dell’immigrazione come minaccia. La paura usata per scardinare la vocazione di un intero Paese che ha sempre fatto dell’ospitalità e dell’accoglienza un punto d’orgoglio. Per questo è urgente opporsi con una contronarrazione fattuale, basata sulla cronaca dei tantissimi esempi virtuosi di assistenza e integrazione, dove l’altro non è considerato un diverso, ma un simile da accogliere e sostenere».

Su questo fronte Dario Paladini, giornalista di Redattore sociale, e il direttore di Vita Stefano Arduini porteranno il loro contributo qualificato: basta comunicare per esserci? Il "come" comunichiamo è sempre più importante del "quanto" comunichiamo. Mai come in questi mesi la questione è apparsa tanto cruciale e mai come in questi mesi è importante riflettere, partendo da testate e media che hanno una lunga storia nelle vicende del Terzo settore del nostro Paese.

A Fa’ la cosa giusta vanno in scena le nuove strategie per contrastare l'odio. Vi aspettiamo per discutere e per agire. Insieme.

Quando: Domenica 10 marzo, h 16:00 – 17:00

Dove: Fa’ La Cosa Giusta – Piazza Pace e Partecipazione

Qui il link all'evento a Fa' la cosa giusta, di cui Vita è media partner


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