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Sanità & Ricerca

Con il peer review system la ricerca sul cancro si assicura di finanziare i migliori talenti al mondo

Intervista a Niccolò Contucci, direttore generale di Airc: «Se il nostro standard fosse esteso ad altri enti finanziatori sono certo che il livello della ricerca in Italia alzerebbe di molto la sua qualità»

di Redazione

I dati parlano chiaro. Quando è il non profit a finanziare la ricerca la qualità si alza (vedi l’inchiesta che apre questo capitolo). Degli oltre 300 milioni che il Terzo settore italiano immette nel sistema, circa un terzo (per il 2019 l’associazione ha deliberato uno stanziamento di 108 milioni) è veicolato da Airc e destinato alla ricerca oncologica. In Italia si stima che nel 2018 siano state 373.300 le nuove diagnosi di cancro (52% uomini, 48% donne), 4.300 in più del 2017, con una media di oltre mille nuove diagnosi al giorno.

Gli esperti sostengono che un uomo su due e una donna su tre si ammalerà di cancro nel corso della sua vita. Le regioni col maggior numero di diagnosi di cancro stimate per il 2018 sono Lombardia (64mila), Lazio (33.850) e Veneto (31.850). Attualmente, nel nostro Paese, convivono con una diagnosi di cancro circa 3,4 milioni di persone (oltre 2,2 milioni nel 2006), cioè il 6% della popolazione, dato in costante aumento. Tuttavia — si legge nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2018” — pur considerando l’aumento di diagnosi di cancro dovuto all’invecchiamento della popolazione, l’incidenza dei tumori nel periodo 2013-2018 è in lieve calo tra gli uomini (-1,1% per anno dal 2007) e sostanzialmente stabile tra le donne. Ma il dato che colloca l’Italia al primo posto in Europa è il calo del 17,5% dei decessi per cancro in 15 anni (2001-2016). Anche le percentuali di guarigione sono nel complesso migliorate: a cinque anni dalla diagnosi sono vivi il 63% delle donne e il 54% degli uomini. In buona sostanza, di cancro, pur aumentando ogni anno il numero complessivo di diagnosi a causa dell’invecchiamento della popolazione, si muore di meno e si guarisce di più e — anche quando ciò non accade — si riesce spesso a cronicizzare la malattia, convivendo con essa sempre più a lungo. Ciò è possibile grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche — che consentono anche di cogliere l’insorgere della malattia in stadio più precoce rispetto al passato — e all’evoluzione degli strumenti terapeutici e delle metodologie di cura. Bastano questi dati per toccare con mano l’impatto sociale che un ente come Airc ha sulla vita di tutti noi. Contucci di Airc è direttore generale dal 2008.


La ricerca finanziata da Airc è in testa alle classi che mondiali che basandosi sulle pubblicazioni scienti che, attestato la qualità del lavoro dei ricercatori. Qual è il segreto?
L’aspetto decisivo è il metodo altamente selettivo dei progetti che finanziamo. Si chiama peer review system e si fonda su una valutazione fra pari totalmente indipendente. Credo che se tutti gli enti erogatori in Italia adottassero questi parametri le performance scienti che del sistema Italia farebbero registrare un’impennata.

Come funziona?
Sono due i principi cardine. Il primo: i progetti di ricerca sono valutati da scienziati di pari competenza rispetto a chi li presenta. Secondo: i valutatori

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