Politica & Istituzioni

Salario minimo legale: non così per le Acli

L'intervento del Presidente nazionale Roberto Rossini all'Audizione in Commissione Lavoro al Senato

di Redazione

«Il tema del Salario minimo legale è molto importante e crediamo vada affrontato in modo più articolato, non si può rischiare di mettere in discussione un sistema di contrattazione e di relazioni aziendali che coprono più dell’85% dei lavoratori italiani».

Così dichiara il Presidente nazionale delle ACLI, Roberto Rossini, che è intervenuto all' Audizione dell'11esima Commissione (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) al Senato delle Repubblica per presentare delle modifiche alla proposta di legge della maggioranza sull'istituzione di un Salario minimo legale. «Se, come recita l’articolo 36 della Costituzione, il lavoratore ha diritto ad una retribuzione non solo sufficiente ma anche proporzionata – ha continuato Rossini – l’individuazione della misura del Salario minimo si rivela operazione un po' più complessa del semplice calcolo dei valori mediani rispetto ai minimi contrattuali e comunque non si risolve stabilendo semplicemente una cifra erga omnes. L’orientamento dovrebbe essere quello di pensare ad un Salario minimo legale non come misura unica ma in riferimento ai diversi CCNL, ancorando la retribuzione oraria alle dinamiche del comparto di riferimento e all’evoluzione della contrattazione collettiva».


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