Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Un fondo da un miliardo di dollari per i bimbi di Africa e Medio Oriente

Si chiama Education Outcomes Fund ed è promosso dalla Education Commission e dal Global Steering Group for Impact investment per rispondere alla sfida dell'esclusione scolastica con strumenti finanziari innovativi che oltre al rendimento scommettono sul cambiamento e sulla risposta ai bisogni sociali. Verrà presentato a Roma il 3 aprile

di Raffaella De Felice

A nove anni un bambino su due in diversi Paesi dell'Africa subsahariana non è in grado di leggere una singola parola e addirittura due su tre non possono decifrare una frase basilare. L'istruzione che non hanno ricevuto o che è stata così carente da non consentirgli di imparare nemmeno a distinguere poche lettere peserà su tutta la loro vita, sulla sua futura famiglia e sulle sorti del suo Paese.

A Roma, il 3 aprile, nel corso dell’evento aperto al pubblico “Education in Africa Cannot wait” verrà presentato l'Education Outcomes Fund – EOF per l’Africa e il Medio Oriente, il fondo da un miliardo di dollari – che ha come scopo proprio la riduzione di questo fenomeno nei Paesi più in difficoltà. Ne spiegherà funzionamento, finanziamento e implementazione il Ceo, Amel Karboul, tunisina, ex Ministro del Turismo, imprenditrice, filantropa e manager di successo.

L’EOF è stato promosso dalla Education Commission e dal Global Steering Group for Impact investment (GSG) per rispondere ad una sfida globale con strumenti finanziari innovativi che oltre al rendimento scommettono sul cambiamento e sulla risposta ai bisogni sociali.

L'allarme istruzione sintetizzato in un recente studio della World Bank restituisce una fotografia globale che tende a peggiorare di anno in anno. Nel mondo, complessivamente sono 250 milioni di bambini in età scolare che non vanno a scuola e altri 330 che nonostante ricevano un'istruzione di base non acquisiscono le competenze elementari di lettura e calcolo.

Per questo nell'Agenda 2030, la strategia di sviluppo sostenibile approvata dai Paesi Onu per affrontare con risposte integrate le emergenze sociali, economiche e ambientali entro i prossimi 11 anni, l'istruzione è il punto di partenza della risoluzione di molte problematiche.

Nei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dettagliati nella Agenda Onu infatti, il quarto Goal descrive l'importanza di un'istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e della promozione dell’opportunità di apprendimento permanente per tutti. Persone istruite hanno maggiori possibilità di vivere in salute e più a lungo e raggiungere così il Goal 3 – Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età – , possono accedere a lavori più qualificati, concorrendo al raggiungimento del Goal 1 – Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo – ma anche del Goal 8 – Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

Un'istruzione solida permette alle donne di raggiungere un maggior empowerment – Goal 5 – e allo stesso tempo aiuta a colmare il divario economico e di reddito tra i più abbienti e i più poveri all'interno delle società, fenomeno in ascesa a partire dagli Anni 70'.

Sono solo alcuni esempio che spiegano come i diversi aspetti dello sviluppo globale passino necessariamente per livelli di istruzione più alti, e che la formazione delle persone a partire dalla prima infanzia è il presupposto per Paesi più solidi che garantiscano diritti e benessere ai propri cittadini ma anche un mondo interdipendente.


Per iscriverti all'evento clicca qui
*Raffaella De Felice è advocacy officer di Human Foundation


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA