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A Librino l’arte si ispira alla preghiera

Nella periferia di Catania una monumentale installazione fotografica, che corre lungo un muro di 500 metri, ispirata al Cantico di San Francesco. Protagonisti: più di 1000 abitanti del quartiere, «una grande opera di street art in periferia, di rigenerazione spirituale, che crea comunità e costruisce identità», spiega l'ideatore Antonio Presti. Oggi l’inaugurazione dell’installazione, nel pomeriggio vernissage aperto alla cittadinanza

di Cristina Barbetta

Continua la politica della bellezza dell’artista mecenate Antonio Presti a Librino, periferia di Catania, che ridà il diritto di cittadinanza e crea identità. Più di 1000 abitanti del quartiere sono i protagonisti di una monumentale installazione fotografica ispirata al Cantico delle Creature di San Francesco. “Il Cantico di Librino” è un progetto dell’artista e della sua Fondazione Fiumara d’Arte, che da più di vent’anni realizza progetti artistici a fini sociali nella periferia catanese. ≪Abbiamo fotografato gli abitanti del quartiere, dai bambini piccoli alle persone anziane, per raffigurare il ciclo della vita in una rappresentazione del Cantico. Sotto ogni immagine è stata messa una parola della preghiera del Santo, come “Laudato sii mio Signore” in modo tale da restituire agli abitanti la consapevolezza di sentirsi parte dell’universo≫, dice Antonio Presti.

I volti degli oltre mille abitanti di Librino si mostrano a chi passi per strada, ricoprendo un muro lunghissimo che per anni ha segnato il destino del quartiere, «quell’Asse attrezzato», dice una nota della Fondazione Fiumara d’Arte, «spartitraffico tra il centro della città di Catania e la sua periferia, dove oggi s’incrociano rinascita e riscatto sociale. Oltre 500 metri di cemento armato e pregiudizi, abbattuti da “testimonianze” contemporanee di amore e speranza».

Da un lato del muro le immagini degli abitanti uniti nel Cantico, dall’altro c’è la Porta della Bellezza, un'opera maestosa di 500 metri, realizzata da 2000 bambini e 2000 mamme di Catania, assieme a grandi artisti internazionali. Dalla sua creazione, nel 2009, nessuno l’ha toccata. La porta ha insegnato il rispetto e il valore della condivisione. «Per trasformare i muri ci vuole condivisione. La porta della bellezza educa, è maieutica, e ha sottratto i giovani alla criminalità e allo spaccio», spiega Presti.

Gli abitanti del quartiere sono stati fotografati da 8 giovani fotografi siciliani: Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal fotoreporter catanese Antonio Parrinello. Paolo Romania ha curato il coordinamento dei workshop fotografici. Il progetto ha visto la partecipazione del celebre reporter franco-iraniano Reza e del fratello Manoocher Deghati, anch’egli fotogiornalista di fama internazionale. I laboratori fotografici si sono tenuti nelle scuole ma soprattutto nelle parrocchie, perché ≪trattandosi di un Cantico, è stato più giusto coinvolgere le chiese≫, spiega Antonio Presti.

La grande opera è stata inaugurata la mattina del 25 marzo, alla presenza di autorità, istituzioni, associazioni, volontari, scuole e tutti i fotografi e cittadini che hanno consentito che l’idea di Antonio Presti prendesse vita nel quartiere. Nel pomeriggio del 25 marzo, a partire dalle 16 e fino al tramonto, ci sarà un vernissage aperto alla cittadinanza.

«E’ una grande opera di street art in periferia, un’opera non di rigenerazione urbana, di cui tanto si parla, ma di rigenerazione spirituale. Un’opera che fa comunità, che crea la comunità di Librino. In questo momento in cui la comunicazione è affidata all’immagine, questo progetto manifesta la potenza della parola, cui bisogna restituire peso e valore. Nomen omen, il destino è nel nome di chi grazie al Cantico riceve un nuovo battesimo, e in quell’appellativo o in quell’aggettivo (“Cielo sereno”, “Luna raggiante”, “Acqua Preziosa”) si rispecchia e trova una nuova identità». L’installazione fotografica monumentale si inserisce nel più grande progetto del Museo dell’Immagine e dell’Arte Contemporanea di Librino, un grandissimo museo all’aperto: nella visione del progetto, l’arte deve essere condivisa da tutta la comunità, che diventa la protagonista della pratica artistica.

Antonio Presti con la Fondazione Fiumara d’Arte intende creare una rete nazionale e internazionale di collaborazione e condivisione, attraverso la partecipazione di associazioni e organizzazioni interessate ai fini e ai progetti della Fondazione. Chiunque fosse interessato può scrivere all' indirizzo mail: antoniopresti@fondazionefiumaradarte.org

Foto: ©Antonio Parrinello


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