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Funder35 nei prossimi tre anni punterà sulla costruzione di una rete culturale

Presentato il terzo triennio di attività. Dal sostegno delle singole aziende culturali il progetto, promosso da 18 fondazioni di origine bancaria, ha deciso di cambiare rotta. Come spiega Antonello Cabras, presidente del Comitato di gestione, «preso atto che esistono le imprese culturali si è deciso di stabilizzare il lavoro favorendo il più possibile la loro sinergia»

di Paolo Biondi

Funder35 avvia il suo terzo triennio di attività passando dal sostegno delle singole aziende culturali giovanili al favorire la creazione di comunità con la messa in rete delle varie iniziative solezionate. Questa la novità annunciata alla presentazione della realtà, promossa da 18 fondazioni di origine bancaria e dalla Fondazione con il Sud, che finora ha selezionato 300 imprese culturali non profit composte in prevalenza da giovani under 35 e finanziando 223 progetti, poiché alcuni progetti hanno coinvolto più imprese. I progetti sono stati selezionati dal 2012, anno di avvio delle attività ad oggi e sostenuti con 10 milioni di euro, progetti poi cofinanziati dalle realtà pubbliche e private del territorio per una cifra complessiva di 20 milioni di euro, come ha detto Andrea Rebaglio, responsabile del Progetto Funder35, nel corso di una conferenza tenuta nella sede dell’Acri a Roma.

Come il programma sia evoluto in questi anni l’ha spiegato Andrea Lupo, raccontando l’esperienza particolare del suo Teatro delle Temperie di Calcara di Bologna (nella foto di copertina): «Abbiamo vinto un bando di Founder35 nel 2012; siamo stati fra i primi selezionati e siamo poi cresciuti in questi anni passando da un bilancio allora di 120mila euro annui agli attuali, 370mila, una cifra che farà sorridere alcuni ma che per noi è importante. Cia ha permesso di passare dai 3 dipendenti a tempo determinato di allora ai 12 a tempo indeterminato di oggi. Ma siamo maturati anche nel modo di concepire la nostra attività. Ci siamo guardati intorno e siamo oggi capofila di Teatri in rete, comunità che raccoglie 10 compagnie sparse in tutta Italia e delle quali, fra l’altro, tre hanno vinto un bando di Founder35».

Crescere passando dal concepirsi singolarmente a di ventare una community: questa la crescita anche di Founder35, ha detto Antonello Cabras, presidente del Comitato di gestione Funder35. «Vogliamo sperimentare un terzo triennio con caratteristiche diverse e non scontate. Preso atto che esistono le imprese culturali e che sono molto diverse tra loro si è deciso di stabilizzare il lavoro favorendo il più possibile la messa in rete delle imprese sparse sul territorio».

Marco Cammelli, presidente della Commissione dell’Acri per le attività e i beni culturali, ha spiegato che «è essenziale, in primo luogo, capire la cultura come strumento per rendere riconoscibili i temi più rilevanti che abbiamo di fronte e con il contrasto ai vuoti che si creano nella vita sociale; ad esempio la secolarizzazione ci impedisce di capire gli affreschi che sono nelle nostre chiese e che si riferiscono a fatti dell’Antico e Nuovo Testamento. In secondo luogo, si tratta di favorire l’impatto con la tecnologia che fa sì oggi ad esempio che la visita ad un museo inizi prima e termini dopo del suo tour e ci permette di vedere anche oltre quello che guardiamo: a Torino ora ad esempio ci sono tecnologie che permettono di vedere dentro le mummie che troviamo. Il terzo punto è il pluralismo, con il contrasto a rinchiudersi nel ghetto dell’autoesclusione, poiché la selezione di ciò che ci è omogeneo impone autoesclusioni».

La community di Funder35 si avvale del contributo della Fondazione Fitzcarraldo nell’accompagnamento alle singole aziende con la creazione di eventi e servizi, della Fondazione Crt per il crowdfunding e della Fondazione con il Sud per la comunicazione.

«La comunità è la dimensione che può dare risposta alla crisi sociale e anche nel settore della cultura abbiamo deciso di mettere a disposizione interventi alla comunità. Sono molto soddisfatto di questo nostro progetto che oggi si rinnova, avviando il terzo triennio di attività di Founder35», ha concluso Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, patrocinatore del programma.


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