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Giulia Grillo: «La Don Gnocchi è un modello da esportare in tutta Italia»

«È un altro tassello di qualità che si aggiunge al lavoro che da molti anni la Fondazione Don Gnocchi porta avanti per la presa in carico e la riabilitazione di pazienti complessi. Un modello di eccellenza da esportare in tutta Italia...», ha detto la ministra Giulia Grillo

di Redazione

«Ho ascoltato le testimonianze di professionisti meravigliosi, ho abbracciato alcuni pazienti e verificato le strumentazioni ad alta tecnologia. È un altro tassello di qualità che si aggiunge al lavoro che da molti anni la Fondazione Don Gnocchi porta avanti per la presa in carico e la riabilitazione di pazienti complessi. Un modello di eccellenza da esportare in tutta Italia…»: sono le parole della ministra della Salute Giulia Grillo, intervenuta il 29 marzo all'inaugurazione del nuovo reparto per pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite del Centro IRCCS "S. Maria Nascente" di Milano e della Risonanza Magnetica 3 Tesla.

La ministra – accolta dal presidente della Fondazione don Vincenzo Barbante, dal direttore generale Francesco Converti, dal direttore scientifico Maria Chiara Carrozza e dal direttore del Centro Roberto Costantini – ha reso omaggio al beato don Gnocchi nel santuario diocesano a lui intitolato e ha fatto visita ad alcuni reparti del Centro, incontrando responsabili, operatori e pazienti. Commovente la testimonianza di Stefano, ventenne che nei mesi scorsi è stato vittima di un drammatico incidente stradale, che ha raccontato il proprio straordinario percorso di rinascita grazie al progetto riabilitativo messo a punto proprio dall'équipe del nuovo reparto.

La nuova sezione per pazienti con GCA
La nuova sezione per pazienti con Gravi Cerebrolesioni Acquisite conta 13 posti letto con sistemi di monitoraggio continuo e videosorveglianza integrati tra di loro. Le risorse umane e le strumentazioni di alta tecnologia garantiscono un’assistenza di qualità a pazienti con elevata complessità clinico-riabilitativa già dalla fase post-acuta. Il team riabilitativo è multidisciplinare, ed è composto da medici fisiatri, neurologi, neurofisiopatologi, pneumologi, internisti, infermieri, OSS, fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicologi e assistente sociale. A guidarlo sarà il dottor Jorge Navarro.

La Grave Cerebrolesione Acquisita è conseguente a un danno cerebrale, sia traumatico che non traumatico (vascolare, anossico, infettivo, tossico-metabolico, neoplasico) con esiti che producono spesso gravissime disabilità cognitivo-comportamentali e senso-motorie. Tra le sfide che la nuova Unità si è data, la ricerca scientifica correlata all’assistenza clinico-riabilitativa è una delle priorità. Questo perché l’IRCCS di Milano della Fondazione Don Gnocchi possiede strumenti tecnologici avanzati e servizi di eccellenza, tanto in ambito riabilitativo – come il Servizio Domotica, Ausili e Terapia occupazionale (DAT), il Servizio Informazione e Valutazione Ausili (SIVA) e il Servizio Analisi del movimento, oltre a un’ampia dotazione di robotica e realtà virtuale – quanto in ambito diagnostico.

La Risonanza Magnetica 3 Tesla
Tra questi ultimi, la recente acquisizione del nuovo scanner di Risonanza Magnetica 3 Tesla (Siemens Magnetom Prisma), resa possibile anche grazie a un contributo finanziario in conto capitale ai sensi di un bando del ministero della Salute, permetterà l’avvio delle attività del Centro Avanzato di Diagnostica e Terapia Riabilitativa (CADiTeR), base di un innovativo processo di presa in carico e trattamento riabilitativo, con importanti ricadute sui servizi forniti al paziente con disabilità o cronicità.

L'appello di Gabriele: «Lo Stato sostenga la Fondazione»
Al termine della visita, il ministro ha incontrato gli ospiti della Residenza Sanitaria Disabili, che le hanno donato un quadro realizzato nel laboratorio creativo del Centro. «Caro ministro Grillo – è stato l'appello letto da Gabriele – le voglio esprimere un pensiero che ci sta veramente a cuore: le istituzioni di uno Stato civile, come si ritiene il nostro, hanno il dovere di sostenere realtà come la Fondazione Don Gnocchi che, spesso in silenzio, accolgono, accompagnano e aiutano le persone con disabilità e curano gli ammalati più fragili».