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A Casa Chiaravalle la domenica antimafia con lo street artist Frode

Il Festival dei Beni confiscati alla Mafia si chiude domenica 7 aprile in un luogo simbolico: il più grande bene della Lombardia confiscato alla criminalità organizzata. Nell’occasione saranno consegnate le chiavi di quattro nuovi beni confiscati mentre lo street artist Frode lancerà la call to action per decorare le colonne abbandonate dal clan che abitava la Casa prima del sequestro

di Antonietta Nembri

Non è stato scelto a caso il luogo che ospita l’evento di chiusura del settimo Festival dei Beni Confiscati alle Mafie in corso a Milano. Si tratta di Casa Chiaravalle: il più grande bene della Lombardia confiscato alla criminalità organizzata che nel pomeriggio di domenica 7 aprile (ore 17 – 20) apre le proprie porte alla cittadinanza.

«A quasi un anno di distanza dall’inaugurazione di Casa Chiaravalle essere il luogo che chiude la settima edizione del Festival del Beni Confiscati alla Mafia è importante perché sono iniziative come queste che aiutano a comprendere il valore non solo dei sequestri e delle confische, ma anche di tutto quello che a quegli atti formali e istituzionali segue», sottolinea Silvia Bartellini presidente di Passepartout Consorzio di Imprese Sociali. «L’assegnazione di beni privati appartenuti a clan, a realtà che sappiano aprirsi sulla città è ciò che più di ogni altra azione segna la vittoria della legalità sulla criminalità. Se poi, come accade a Casa Chiaravalle, il bene confiscato non solo viene messo a valore per la città, ma diventa anche un luogo di accoglienza, in nome dell’inclusione come valore di contrasto al disagio, quale esso sia, allora la vittoria può dirsi completa oltre che definitiva a segnare la strada della giustizia sociale. A fronte di tutto questo per noi Casa Chiaravalle è quindi un bene comune».

Ad aprire il pomeriggio lo street artist Frode, writer per vocazione artistica e avvocato per professione, che illustrerà le motivazioni e il senso artistico del decorare/dipingere/intagliare le finte colonne doriche abbandonate a Casa Chiaravalle dal clan Molluso che abitava la casa prima del sequestro. Sarà ancora Frode a lanciare una Call to action agli artisti che vorranno proporre progetti per riportare a nuova vita le “colonne infami” con una performance pubblica il prossimo 2 giugno, a un anno dall’apertura di Casa Chiaravalle.

Partecipazione e cura della propria città saranno invece le motivazioni dietro gli attestati di partecipazione che saranno consegnati ai cittadini distintisi nel rendere più bella la città di Milano con azioni volte al bene comune. A premiare saranno il presidente del Consorzio Farsi Prossimo Giovanni Carrara, il consigliere comunale Alessandro Giungi e il direttore area emergenze sociali Cosimo Palazzo.
Nel corso della giornata, saranno inoltre consegnate le chiavi alle Associazioni del Terzo settore i cui progetti hanno vinto l’ultimo bando sui beni confiscati. Domenica grazie alle organizzazioni assegnatarie dei quattro nuovi beni in città questi luoghi potranno tornare a nuova vita. La giornata si chiuderà con un aperitivo alle ore 18,30 condiviso con le ospiti e le famiglie di Casa Chiaravalle.

«I beni confiscati rappresentano una vittoria della legalità sulla corruzione, la violenza e i soprusi della criminalità organizzata. Ci teniamo che diventino risorse per la nostra città e che siano non sono un simbolo, ma presidi concreti per la socialità dei quartieri, come è successo con Casa Chiaravalle che ogni giorno vince la sua scommessa di aprirsi alla città, lo stesso obiettivo che da sempre contraddistingue il Festival dei Beni confiscati che apre le porte degli spazi che prima appartenevano a mafiosi e criminali perché possano essere vissuti e animati», sottolinea anche l’assessore alla Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino.


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