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Cooperazione & Relazioni internazionali

Alan Kurdi ancora ferma in mare, avvistato un altro barcone con 20 migranti: “Delle persone sono morte, salvateci”

Un barcone in difficoltà con 20 persone è stato avvistato dall’aereo di ricognizione Moonbird della Ong Sea Watch, i migranti a bordo hanno riferito che otto persone sono morte. Continua l’odissea della Alan Kurdi con 63 migranti da 7 giorni in mare che in attesa di una “soluzione politica a livello europeo” per individuare un porto sicuro è stata assistita da Moas

di Alessandro Puglia

Un altro barcone con venti persone a bordo è stato avvistato questa mattina dall’aereo Moonbird di Sea Watch nelle acque territoriali libiche, dopo la segnalazione ricevuta dal servizio di supporto alle operazioni di soccorso in mare Watch The Med – Alarmphone.

Alarm Phone ha pubblicato su Twitter l’audio con la richiesta di aiuto dei migranti: «Otto persone sono morte in mare, in Tunisia o in Libia, salvateci, se non veniamo in Italia…».

La foto del barcone, alla deriva davanti alle coste libiche, è stata pubblicata su Twitter da Sea Watch e si spera che qualcuno intervenga al più presto per soccorrere i migranti ora in mezzo al mare.

Sea Watch che ha informato le autorità competenti tunisine, italiane e maltesi scrive di aver ricevuto al momento solo una risposta da Tunisi che ha risposto di non avere un assetto navale disponibile per raggiungere le acque libiche: «Quante altre telefonate prima che anneghino?»,scrive l’ong.

Nell’ultimo aggiornamento Sea Watch informa inoltre della presenza di navi mercantili vicine all’imbarcazione in difficoltà: «La barca in pericolo non è difficile da raggiungere, ma gli stati e le aziende private non sono disposti a salvare. Le navi mercantili sono vicine. #Moonbird ha preso questa foto di una #Vroonnave, vicino alla posizione di soccorso stamattina. Questo è #nonassistancee non ci sono scuse!».

L’unica nave della società civile ora in mare è la Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye ancora bloccata al confine con le acque territoriali maltesi in attesa che si trovi al più presto una soluzione in Commissione Europea con gli stati membri. Il salvataggio dei 64 migranti era avvenuto mercoledì scorso dopo che la Alan Kurdi stava cercando i 50 dispersi di cui non si è persa ogni traccia: «Non è ancora stata trovata alcuna soluzione», spiega Carlotta Weibl, portavoce di Sea Eye.

Nella giornata di ieri la nave Alan Kurdi è stata rifornita di beni di prima necessità, biancheria, vestiti, scarpe per i più piccoli da Moas che provvederà ad altri rifornimenti nella giornata di oggi, mentre una donna è stata evacuata dopo l’intervento della Marina militare maltese.


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