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Safet Zec al Refettorio Ambrosiano

Sarà nella mensa solidale aperta da Caritas Ambrosiana che il sindaco Sala e l’arcivescovo Delpini inaugureranno il 3 maggio la Milano Food City 2019. Nell’occasione l’artista presenta la sua opera, un dipinto su tela dal forte impatto emotivo e legato al tema del cibo: “Mani per il pane” che dall’8 maggio sarà a Venezia. Si conferma così la vocazione per la bellezza di questo luogo aperto in occasione di Expo 2015

di Antonietta Nembri

Sarà il Refettorio Ambrosiano a fare da cornice all’inaugurazione – il 3 maggio – della Milano Food City 2019 da parte dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini e del sindaco Giuseppe Sala. L’apertura della settimana del cibo sarà anche l’occasione per la presentazione di un’opera di forte impatto emotivo e legata al tema del cibo e della condivisione: “Mani per il pane” dell’artista Safet Zec. Nel dipinto su tela braccia e mani disperate sono tese fino allo spasimo verso il pane per chiedere aiuto, giustizia, libertà, misericordia

L’opera (nella foto), sarà esposta al Refettorio per la giornata d’apertura della manifestazione per poi essere trasportata a Venezia, dove l’8 maggio nella Chiesa della Pietà, sulla Riva degli Schiavoni, sarà inaugurata la mostra dell’artista dedicata al tema degli “Abbracci”

«In questo modo il Refettorio Ambrosiano, eredità di Expo Milano 2015, si conferma ancora una volta il luogo simbolo dello sforzo collettivo di Milano per la lotta allo spreco alimentare e della sua capacità di sapere coniugare solidarietà e creatività, bellezza e inclusione sociale», sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.

Safet Zec, considerato dalla critica internazionale pittore e incisore di straordinario talento è artista schivo e solitario, che ha vissuto in prima persona il dramma dello sradicamento e dell’esilio. Fuggito dalla sua Bosnia travolta negli anni Novanta da una guerra fratricida, ha trovato rifugio con la famiglia in Italia, diventata una seconda patria. Risiede a Venezia, dove vive e opera
Il suo ciclo di 13 grandi opere Exodus dedicato al tema attuale e bruciante delle migrazioni, è esposto a Roma fino al 31 luglio negli spazi della Chiesa di San Francesco Saverio del Caravita. La mostra , che affronta e comunica con grandissimo pathos e forza espressiva il tema bruciante ed attuale della migrazione, è promossa dalla Fondazione Migrantes, unitamente a Caritas Italiana e Caritas di Roma, in quanto l’ obbiettivo della mostra Exodus nel valorizzare la realtà migratoria, lascia un segno profondo e, mediante il linguaggio universale dell’arte, cerca di suscitare attenzione, rispetto, emozione ed interesse verso un tema così doloroso e, al tempo stesso, così drammaticamente strumentalizzabile.

Il Refettorio Ambrosiano, è una mensa solidale. Aperta nel 2015, in piazza Greco, recuperando un vecchio teatro abbandonato, ha visto durante Expo Milano 2015, 30 chef internazionali raccogliere la sfida lanciata da Massimo Bottura, ideatore del progetto: quella di cucinare per chi aveva bisogno utilizzando le eccedenze alimentari prodotte dai padiglioni della fiera. Al termine dell’esposizione il Refettorio ha proseguito la sua attività, grazie all’impegno di Caritas Ambrosiana che lo ha realizzato e gestito. Attualmente cuochi professionisti preparano ogni sera per 90 ospiti le ricette che hanno imparato dagli chef, salvando dallo spreco il cibo donato dalle aziende del territorio.

Oltre ad essere un luogo di solidarietà il Refettorio è anche un luogo di grande bellezza. I suoi spazi ospitano permanentemente opere d’arte e di design: l’installazione Nomoreexcuses (Non più scuse) di Maurizio Nannucci, la Porta dell’Accoglienza di Mimmo Paladino, la scultura Acquasantiera di Gaetano Pesce, il quadro “Pane Metafisico” di Carlo Benvenuto, l’affresco Homo Novus di Enzo Cucchi e i 13 tavoli site specific realizzati da grandi nomi del design.

Il Refettorio del resto non è che uno dei canali dell’aiuto alimentare di Caritas Ambrosiana che sostiene circa 30mila persone anche grazie a sei Empori della solidarietà aperti in Diocesi di Milano (Cesano Boscone, Varese, Garbagnate milanese, Molteno Saronno e Milano) oltre ai magazzini parrocchiali, al momento 300 diffusi in modo capillare sul territorio diocesano che distribuiscono settimanalmente i pacchi viveri.


In apertura un particolare dell'opera di Safet Zec


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