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Cese: «L’Europa si costruisce con il lavoro quotidiano della società civile»

In vista delle elezioni europee il Comitato economico e sociale europeo (Cese) fa un bilancio delle politiche dell'Ue per l'energia, il digitale, e i trasporti e ribadisce che l'Unione europea si costruisce giorno per giorno con il contributo delle organizzazioni della società civile

di Redazione

I trasporti, l'energia e la trasformazione digitale in vista delle elezioni europee: questi i punti principali all'ordine del giorno della riunione del Comitato economico e sociale europeo (Cese) di aprile della sezione Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN), nel corso della quale le parti interessate di un'ampia gamma di organizzazioni sociali ed economiche hanno apportato il loro contributo dal livello nazionale ed europeo.

«Valutare il successo e le sfide dal punto di vista della società civile è essenziale», ha dichiarato Pierre Jean Coulon, presidente della sezione TEN. «È per questo motivo che, alla vigilia delle elezioni europee, stiamo organizzando un dibattito articolato in tre tavole rotonde su temi che stanno a cuore ai soggetti della società civile: l'Unione europea non si costruisce soltanto attraverso la legislazione, ma viene plasmata giorno per giorno dal lavoro quotidiano dei rappresentanti della società civile», ha aggiunto.

Nel corso delle tavole rotonde si sono tenuti dibattiti proficui riguardanti il trasporto sostenibile e la lotta contro la povertà energetica, e sono stati esaminati anche i benefici e le problematiche della rivoluzione digitale per le persone con disabilità, i consumatori, gli agricoltori e l'ambiente.

Trasporti
La prima tavola rotonda è stata moderata dal vicepresidente della sezione TEN Alberto Mazzola, che ha incentrato il dibattito sul futuro dei trasporti e sulla crescita sostenibile, sottolineando l'importanza di ridurre dell'80 % le emissioni di CO2 entro il 2050 e facendo presente che la decarbonizzazione richiede investimenti pari a 600 milioni l'anno.

Si è parlato di tutti i modi di trasporto, in particolare dei trasporti marittimi, stradali, ferroviari e aerei. Isabelle Ryckbost, dell'Organizzazione dei porti marittimi europei (ESPO), ha indicato che nei prossimi dieci anni i porti avranno bisogno di investimenti infrastrutturali per 48 miliardi di euro, mentre Matthias Maedge, in rappresentanza dell'Unione internazionale dei trasporti stradali (IRU), ha sottolineato che i settori dei taxi, degli autobus e degli automezzi pesanti richiedono una risposta più diversificata rispetto alla mobilità elettrica e ha segnalato la drammatica carenza di conducenti nel settore, con il 20 % di posti che restano vacanti.

Il trasporto ferroviario è sulla giusta via: può contare sulle tecnologie più mature in termini di sostenibilità, in quanto le rotaie sono quasi completamente elettrificate, ha sottolineato Matteo Mussini della Comunità delle ferrovie europee (CER). Lo stesso vale per il settore dell'aviazione, che è uno dei più efficienti in termini di riduzione delle emissioni di CO2, poiché utilizza combustibili sostenibili e nuovi aeromobili e motori a basso consumo di carburante, ha affermato Thomas Reynaert di Airlines for Europe (A4E).

– Energia
Il tema della povertà energetica è stato affrontato nel dibattito successivo, presieduto da Coulon, il quale ha sottolineato la necessità per l'Europa di eliminare il flagello della povertà energetica, che attualmente colpisce tra i 60 e i 120 milioni di europei, proponendo soluzioni per i cittadini.

Per affrontare il problema dell'insicurezza energetica, sono state intraprese una serie di iniziative a livello locale. Patrice Coquereau, che lavora per l'operatore francese della rete elettrica Enedis, ha presentato gli sforzi compiuti da tale compagnia per individuare i casi "invisibili" di povertà energetica, e così anche Hélène‑Sophie Mesnage, in rappresentanza dell'Unione nazionale francese dei Centri comunitari per l'azione sociale (UNCCAS), la quale ha illustrato il lavoro svolto per aiutare le famiglie con problemi legati al consumo di energia.

I sindacati dei servizi pubblici cooperano in materia di povertà energetica con le organizzazioni che si occupano di povertà, ha indicato Jan Willem Goudriaan della Federazione sindacale europea dei servizi pubblici (FSESP), mentre Peter Hilpold, della Camera federale del lavoro austriaca (AK Europa), ha chiarito che la povertà energetica non coincide con la povertà socioeconomica e che, pertanto, merita di essere affrontata in modo diverso con una serie più ampia di misure.

· Digitale
La vicepresidente della sezione TEN Evangelia Kekeleki ha presieduto la tavola rotonda finale, riguardante la digitalizzazione e le sue implicazioni per i diversi gruppi della società, chiarendo che questi temi riguardano la vita di tutti i giorni, dato che la rivoluzione digitale ha trasformato ogni aspetto delle nostre vite.

Loredana Dicsi, rappresentante del Forum europeo della disabilità (EDF), ha sottolineato i vantaggi e le sfide per le persone con disabilità, menzionando in particolare la questione dell'accessibilità. Sulla stessa linea anche l'intervento di Monique Goyens, dell'Ufficio europeo delle unioni dei consumatori (BEUC), che ha parlato del futuro dei consumatori rivelando che il problema più trascurato nella trasformazione digitale è la cibersicurezza.

I pro e i contro per l'agricoltura sono stati illustrati da Daniel Azevedo, della COPA-COGECA (Comitato delle organizzazioni professionali agricole-Confederazione generale delle cooperative agricole dell'Unione europea), che ha fatto presenti i vantaggi dell'economia digitale e delle opzioni di mercato a distanza, ma ha anche segnalato il problema del difficile accesso alla tecnologia. Il tema della sostenibilità dal punto di vista delle TIC è stato affrontato da Chiara Venturini, in rappresentanza dell'Iniziativa globale per la sostenibilità elettronica (Global e-Sustainability Initiative, GeSI), che ha descritto il livello di pervasività e velocità della connettività, menzionando il problema delle regolamentazioni obsolete e di una sempre maggiore vulnerabilità di alcuni gruppi sociali.

«Il digitale deve essere a disposizione di tutti i cittadini», ha concluso Coulon. «Dobbiamo essere uniti nella diversità. Possiamo fare progressi solo se l'intera società civile viene rappresentata. Bisogna lavorare tutti insieme, mettere in comune le conoscenze, condividere le preoccupazioni e discutere delle sfide del futuro»

Foto: Steven Lek/Wikimedia Commons. Il Parlamento Europeo a Bruxelles.


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