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Griffini: «Caro Salvini i bimbi africani scappano dalla guerra dell’abbandono»

Il presidente di Amici dei Bambini: «Bambini “preconfezionati” sui barconi? Da vicepremier un termine fuori luogo. Se secondo Salvini è giusto accogliere i rifugiati di guerra, l’Italia allora si ponga alla guida dell’accoglienza di chi lotta contro la più grande ingiustizia del mondo». Griffini critica anche l'impasse della Cai – Commissione Adozioni Internazionali. «Si ritorni a rimettere in funzione il motore della adozione internazionale, la Cai, risolvendo il vergognoso stallo della presidenza»

di Redazione

«Accogliere chi scappa dalla guerra? Va bene. Ma non dimentichiamo i bimbi, africani e non solo, che scappano dalla più terribile delle guerre. La guerra dell’abbandono». Lo afferma Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, associazione familiare, costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie che, dal 1986, lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono e che è oggi presente in 33 Paesi.

«Ho sentito il vicepremier Salvini parlare di bimb "preconfezionati" sui barconi… termine decisamente fuori luogo», prosegue il presidente Ai.Bi (nella foto). «Noi abbiamo sempre sostenuto che ogni bambino abbandonato sta combattendo la sua grande guerra personale contro l'abbandono, e lo fa da solo, quindi è giusto accoglierlo. Se dunque secondo Salvini è giusto accogliere chi scappa dalle guerre, ben venga una Italia che si ponga alla guida della accoglienza di chi sta soffrendo la più grande ingiustizia creata dall' umanità: essere condannato a vivere senza una mamma e un papà».

«La migliore risposta al dramma della guerra dell'abbandono – ha aggiunto Griffini – non può che arrivare dalla nostra Italia e dalle nostre famiglie, che negli anni si sono dimostrate le più accoglienti del mondo. Non per nulla l'Italia è il Paese che ha firmato il più grande numero in assoluto di accordi bilaterali. Certo, questo avveniva quando però c’erano governi che nell’adozione internazionale ci credevano e purtroppo dobbiamo ritornare a molti anni indietro fino all’ultimo Governo Berlusconi…»

L’oggetto della critica è infatti nuovamente lo stallo della Cai – Commissione Adozioni Internazionali, che il Governo Conte non ha ancora risolto. «Si ritorni a rimettere in funzione il motore della adozione internazionale, la Cai, risolvendo il vergognoso stallo della presidenza, che ormai dura da troppo tempo e che non è più accettabile per un Paese civile», ha concluso Griffini. «Si sostengano le famiglie adottive con un bonus economico, si inserisca la figura di un funzionario addetto alle adozioni in ogni ambasciata italiana all’estero; l'Italia ritorni, in sostanza, ad essere il faro della accoglienza dei bambini abbandonati».

Image by Luns-Brunet Boudengue-Wamba from Pixabay