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15 libri per parlare di diversità ai bambini

Sono sempre di più i libri per l’infanzia che pur senza mettere la diversità o la disabilità al centro della trama, riflettono sulla ricchezza che nasce dallo scoprirsi tutti diversi, sottolineando il diritto di essere accolti nella propria unicità. Ne presentiamo alcuni appena pubblicati. Perché un mondo più inclusivo parte anche da qui

di Sabina Pignataro

Per molto tempo i libri per l’infanzia che hanno affrontato il tema della disabilità hanno avuto una caratteristica comune: hanno messo al centro della storia la bambina o il bambino con disabilità e lo hanno trasformato nel personaggio principale. Negli ultimi anni, invece, il panorama si è arricchito di libri le cui trame non parlano esplicitamente di disabilità. Non la rendono protagonista, non la evidenziano, ma la inseriscono all’interno delle riflessioni sulle diversità in senso più ampio: diversità etnica, geografica, religiosa, di genere, di abilità fisica, psichica e cognitiva.

E così, accanto alla casa editrice Carthusia che da anni collabora con diverse onlus editando bellissimi testi di carattere sociale, anche altri editori hanno cominciato ad inserire nel proprio catalogo romanzi e albi illustrati dove normalità e specialità coesistono, si influenzano reciprocamente e si fondono, in direzione di una “speciale normalità”, utilizzando l’espressione coniata da Dario Ianes, Docente di Pedagogia e Didattica Speciale all'Università di Bolzano.

Non sono molti e vengono fuori lentamente, ma sono preziosi perché sollecitano l’empatia verso tutti quei bambini che ogni giorno, nelle diverse circostanze della vita quotidiana (nelle scuole, sugli autobus, nei mercati, negli ospedali, al ristorante, al parco giochi) possono sentirsi diversi o normali a seconda dello sguardo di chi li osserva, che li accoglie oppure li esclude. Il messaggio implicito è che tutti i bambini sono un po' diversi, sia dentro che fuori, e questa differenza non è una sottrazione, ma una risorsa.

Qui vi presentiamo le ultime pubblicazioni. Con una piccola avvertenza: questa proposte difficilmente riusciranno a soddisfare chi è alla ricerca di un ricettario di albi illustrati, fumetti, fiabe, poesie, racconti e romanzi scritti e pensati per parlare ad hoc di una differenza specifica: libri per i bambini non vedenti, per quelli con autismo, con sindrome di down, con disabilità fisiche, sulla carrozzina, libri per bambini troppo esili o troppo robusti, coi capelli rossi o con i capelli bianchi…

Iniziamo dalla casa editrice Settenove che ha appena pubblicato due albi illustrati: “Ada al contrario”, dove Ada è una bimba che fin da piccola fa tutto alla rovescia, non per cattiveria o per capriccio, ma perché semplicemente le viene così (e tocca senza mai nominarlo il tema dell’Asperger) e “Un cielo di lentiggini”, dove due bambine imparando a valorizzare le proprie fragilità e imperfezioni.

La casa editrice NubeOcho ha da poco tradotto in italiano l’albo illustrato “Le vere principesse coraggiose” dove, tra le molte principesse tutte differenti per interessi, gusti, aspetto fisico, passioni, cultura ce n’è una con la benda sull'occhio ed un’altra su una sedia a rotella.

Di pregiudizi, cambiamenti e del coraggio di far valere la propria individualità parla anche “Un giorno di sole e di luna” (Edizioni Gruppo Abele, 2018) dove due esseri molto diversi per natura e dimensioni scoprono il valore dell’empatia e imparano a guardare il mondo con altri occhi.
Di aspettative infrante, attese e smentite e del diritto di essere accettati per come si è parla anche “Il circo Allegria” (Biblioteca dei leoni, 2018), dove l’uomo più forte del mondo non è così forte come ci si aspetta, dove un trampoliere inciampa e finisce in braccio al pubblico.
Julian è una sirena” (Franco Panini, 2019) ha invece come protagonista un bambino che, affascinato dalle amiche della donna, con morbidi capelli ondeggianti e lunghe code, desidera diventare una sirena: «Se sei nato in un corpo che non ha la sensazione di essere tuo, potresti rivederti in Julián», ha detto l’autrice Jessica Love.

Ci sono poi libri che promuovono la multiculturalità e l’accoglienza, come il nuovissimo e pluripremiato “Il pavee e la ragazza” (Uovonero, 2019), che dà voce alle difficoltà di Jim, nomade irlandese di etnia pavee, di fronte a bullismo, insulti e un contesto xenofobo.

Andando un po’ indietro con la memoria mi vengono in mente tre titoli intramontabili che parlano di diversità, originalità, differenza, di vite imperfette perfettamente felici: “I cinque malfatti”, di Beatrice Alemagna (Topipittori, 2014) dove i cinque malfatti sono cinque tipi strani: uno è tutto bucato; uno è piegato in due, un altro è tutto molle, un altro ancora è capovolto mentre il quinto è sbagliato dalla testa ai piedi; poi "Rosso. Una storia raccontata da Matita", (Editrice Il Castoro, 2016) dove Rosso è un pastello che ha "un problema” con l’etichetta che gli è stata appiccicata; infine “Gli Ughi e la maglia nuova” (Zoolibri, 2012) dove gli Ughi sono tutti uguali: hanno lo stesso aspetto, gli stessi gusti, gli stessi interessi fino a quando qualcosa (qualcuno) prova rompere questa omologazione.

Libri che costruiscono ponti
Recentemente inoltre alla fiera del libri per bambini, la Bologna Children's Book Fair, la sezione italiana di Ibby (l’organizzazione che promuove la letteratura infantile in settanta Paesi del mondo) ha presentato una selezione di libri accessibili che veicolano i valori dell’inclusione. Questi titoli contribuiranno ad arricchire il catalogo internazionale Outstanding Books for Young People With Disabilities (libri straordinari per ragazzi con disabilità), un percorso multilingue tra romanzi, racconti, albi illustrati e testi, che più di altri sono capaci di aprire varchi e diventare ponti. Eccoli:

"Papu e Filo", di Roberta Bridda, Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-ciechi Onlus (2016). Promosso dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, questo libro scritto con caratteri tipografici classici e caratteri Braille, (con doppio testo italiano-inglese) racconta la storia di due personaggi diversi: il primo è uno sbadato aggregato di pompon colorati, il secondo è un preciso pezzo di corda bordeaux. Apparentemente non si capiscono, parlano lingue diverse. Ma alla fine riescono a fare qualcosa di buono mettendo insieme le qualità di ognuno: un gelato, una chioccola, un’automobile o un viso sorridente.

"Contro corrente", Alice Keller, Sinnos (2017). Tina è una ragazzina che prende a modello la cugina più grande (Gertrude Caroline Ederle, la prima donna ad attraversare la Manica a nuoto nel 1926) non solo per l’amore per questo sport, ma per far capire agli altri che la circondano che è importante che la accettino per come è, e non per come vorrebbero che fosse. Il libro è scritto con la font ad Alta Leggibilità, Leggimi.

"Il diario di Anna Frank", Cooperativa Accaparlante, Associazione Arca – Comunità L’Arcobaleno Onlus, La meridiana (2017). I ragazzi con disabilità del Progetto Calamaio del CDH-Centro documentazione handicap di Bologna si sono impegnati, per oltre 4 mesi, in un laboratorio di scrittura e traduzione nei simboli della CAA rendendo il Diario di Anna Frank accessibile anche ai giovani adulti con disabilità cognitive o linguistiche.

"Ridere come gli uomini", Fabrizio Altieri, Edizioni Piemme (2018). Wolf è solo un cucciolo di cane che decide di scappare dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale guerra e da ciò che le SS lo hanno fatto diventare. Sulla strada incrocia uno sguardo diverso, quello di Donata, una ragazzina che sembra non avere alcuna paura di lui. Lei e suo fratello vogliono sfuggire alla furia omicida di un cacciatore di untermensch, come i nazisti indicavano le persone come Donata, che ha la sindrome di Down.

"Professione coccodrillo", Giovanna Zoboli, Topipittori (2017). E’ un libro che aiuta a riflettere sulle identità. Nella realtà il coccodrillo è percepito come pericoloso dai noi umani, quindi in ogni pagina ci si aspetta di trovare la conferma di questo pregiudizio e invece la storia ribalta ogni previsione.

Foto di copertina Unsplash


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