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Sostenibilità sociale e ambientale

Imballaggi in legno: il 63% viene riciclato

Numeri in crescita, secondo i dati diffusi da Rilegno, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno. Quasi 2 milioni le tonnellate - con un incremento di quasi l’8% - avviate al recupero. Ben oltre il target dell’Ue che punta al 30% per il 2030. L'assemblea del consorzio ha confermato Nicola Semeraro alla presidenza per il prossimo triennio

di Redazione

Quasi 2 milioni di tonnellate (per la precisione 1.932.583), questo il peso del legno raccolto e avviato a riciclo nel 2018 dal sistema Rilegno (il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi di legno) con un incremento dei volumi del 7,74% sull’anno precedente e una percentuale del 63% nel riciclo degli imballaggi di legno (quelli nuovi immessi sul mercato nel 2018 hanno superato i 3 milioni di tonnellate). Un vero e proprio primato se si considera che l’Unione europea in questo settore ha fissato l’obiettivo del 30% di riciclo per il 2030.

La gran parte del legno riciclato è costituito da pallet, imballaggi industriali, imballaggi ortofrutticoli e per alimenti, ma una parte importante, pari a 642.470 tonnellate, proviene dalla raccolta urbana realizzata attraverso le convenzioni attive con oltre 4.500 Comuni italiani. Da sottolineare poi l’attività di rigenerazione dei pallet, fondamentale in ottica di prevenzione: sono state ben 780mila le tonnellate, ovvero circa 56 milioni i pallet usati, ripristinati per la loro funzione originaria e reimmessi sul mercato.
A livello territoriale è la Lombardia a fare la parte del leone con 504.290 tonnellate (il 26% del totale), seguita dall’Emilia-Romagna con 242.504 tonnellate e dal Piemonte con 197.602.

Questi, in sintesi, i numeri sull’attività svolta nel 2018 da Rilegno, approvati dall’Assemblea annuale tenutasi a Cesenatico, dove il Consorzio ha la sua sede operativa fin dalla nascita nel 1997.

L’Assemblea ha, inoltre, provveduto al rinnovo del Consiglio di amministrazione e delle cariche sociali confermando Nicola Semeraro alla presidenza per il prossimo triennio. Semeraro sarà affiancato dalla vicepresidente Daniela Frattoloni.

«Da diversi anni ormai registriamo un costante aumento dei volumi di legno riciclato questo grazie anche alla capacità del sistema di aumentare il numero delle piattaforme aderenti al network, così come di coinvolgere sempre più Comuni attraverso le convenzioni per la raccolta differenziata del legno», afferma Nicola Semeraro (nella foto), presidente di Rilegno. «Ma quello che ritengo davvero importante sottolineare è che in poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno in Italia ha creato una “nuova” economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione. Abbiamo dato al concetto di economia circolare una effettiva applicazione concreta, considerando che il 95% del legno recuperato genera nuova materia prima o nuovi prodotti. Un caso di successo made in Italy che ci pone all’avanguardia in Europa».

Rilegno garantisce in tutta Italia il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno e gestisce la filiera che consente di recuperare e reimmetere in circolo questa materia prima naturale, preziosa e riciclabile all’infinito. Una filiera basata su 2.000 consorziati, 416 piattaforme di raccolta private, capillarmente diffuse sul territorio, 13 impianti di riciclo, 4.541 comuni convenzionati per un numero di abitanti che supera i 42 milioni. Un sistema che, secondo la recente ricerca Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia realizzata dal Politecnico di Milano, genera un impatto economico stimabile in circa 1,4 miliardi di euro, 6mila posti di lavoro e un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate.

«Per quanto riguarda il futuro la sfida, nell’era dei dati che governano i processi di business, non può che essere digitale e smart», conclude Semeraro. «Vogliamo pensare a un imballaggio che non si limiti ad essere contenitore di merci, ma possa agire come fonte di dati rispetto ai contenuti. Per questo stiamo sviluppando insieme all’Università di Parma uno studio di fattibilità per l’implementazione della tecnologia RFID a supporto della logistica e sostenibilità ambientale degli imballaggi di legno».


In apertura foto ©Francesco Falciola


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