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Pisapia incontra le realtà del Terzo settore milanese: una sfida per l’Europa

L'impegno per un Civil compact europeo: «il Civil Compact dovrà essere il veicolo per favorire la lotta alle diseguaglianze, il rispetto e la promozione dei Diritti Umani, lo sviluppo sostenibile e il sostegno degli spazi di partecipazione della società civile».

di Redazione

Questa mattina Giuliano Pisapia, capolista della lista PD-Siamo Europei per il Nord- Ovest ha incontrato alcuni dei più importanti esponenti del terzo settore durante l’incontro “A difesa del terzo settore. Un Civil Compact europeo, per rilanciare la solidarietà”. I diversi interventi hanno sottolineato la visione comune e le difficoltà su cui è necessario fare fronte comune. È stato ricordato come l’impresa sociale e l’economia a essa connessa rivestono infatti un ruolo centrale, poiché sono in grado di garantire occupazione a quasi 14 milioni di persone (6,3 per cento della popolazione attiva) attraverso 2,8 milioni di organizzazioni che attivano 232 milioni di soci (cooperative e mutue) e ben 82 milioni dì volontari. Non è un caso che la cooperazione sia nata proprio in Europa come modello di una diversa generazione di valore economico inclusivo e partecipativo. La cultura economica europea nasce da un agire profondamente sociale, ossia legato alla società che lo genera.

Chi è al Governo, con calcolato cinismo, fa di tutto per non attuare la riforma del Terzo Settore e per non dar corso a quanto prescritto. Ancora oggi mancano quei decreti attuativi necessari affinché il Terzo Settore possa fare i cambiamenti statutari previsti per legge: come il Registro Nazionale delle Organizzazioni di Volontariato che questo Governo si guarda bene dal dare attuazione con un decreto. È necessario un Civil Compact che sia strumento volto a riconoscere, a sostenere la ricchezza di un Terzo Settore, di un’economia civile, di un’impresa sociale che è anche e soprattutto uno sguardo diverso sull’economia per troppo tempo dominata da dogmi neoliberisti che hanno ormai dimostrato i loro limiti. La battaglia si sposta dunque in Europa: il Civil Compact dovrà essere il veicolo per favorire la lotta alle diseguaglianze, il rispetto e la promozione dei Diritti Umani, lo sviluppo sostenibile e il sostegno degli spazi di partecipazione della società civile. Sarà il valido aiuto per ripensare il welfare, non solo in chiave italiana ma europea.” ha dichiarato Giuliano Pisapia.

Sono molte le voci intervenute durante i lavori: Silvia Bartellini, Presidente Passepartout, Padre Giuseppe Bettoni, Presidente della Fondazione Arché, Maria Grazia Campese, Presidente Spazio Aperto Servizi, Riccardo De Facci, Presidente CNCA, e Simone Centenaro, in rappresentanza di Antonio Musto, Presidente CRM – cooperativa sociale, Maurizio Azzolini, Direttore Generale Fondazione Casa della Carità; Dario Colombo, Direttore Cooperativa sociale Il Melograno. Ha introdotto e moderato Riccardo Bonacina, Fondatore e Coordinatore Editoriale di Vita Non Profit.

È stato ricordato come chi si appresta all'impegno dentro le istituzioni europeo sia chiesto non solo e soltanto di difendere lo spazio e le prerogative di chi pratica la solidarietà, ma di capire come il Terzo settore debba essere portato al centro di un nuovo modello di economia capace di coniugare il lavoro con le istanze di giustizia sociali sempre più urgenti.

Ha concluso l’incontro Giuliano Pisapia, ricordando che: “sarà mio impegno portare in Europa le molte voci che ho ascoltato oggi; il terzo settore è motivo di vanto per il nostro paese. Le difficoltà sono molte, ma insieme possiamo fare la differenza, perché le basi dell’unione europea siano sempre più sociali: io ci sono.”

Nella foto Giuliano Pisapia con Padre Giuseppe Bettoni


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