Cooperazione & Relazioni internazionali

Il parroco di Lampedusa: “Ecco perché ho affidato Salvini alla Madonna di Porto Salvo”

"Porto Salvo", è questo che l’isola di Lampedusa ha rappresentato e rappresenta tuttora per migranti e rifugiati in fuga da guerre e persecuzioni. Un titolo con cui nell’isola si venera la Madonna. Il parroco Don Carmelo La Magra con un post su Facebook ci ha affidato il ministro dell’Interno: “L’ho scritto di getto per ricordare a chiunque che il rosario e il vangelo non sono simboli da ostentare”.

di Alessandro Puglia

Davanti alla retorica dei porti chiusi, da Lampedusa dove solo ieri sono sbarcati autonomamente otto migranti, cinque bambini, tre uomini e una donna, il parroco dell’isola Don Carmelo La Magra, 39 anni, da tre nella parrocchia di San Gerlando, ci ricorda che il porto di Lampedusa non solo è un porto aperto, ma un “porto salvo”. Come la Madonna, la Madonna di Porto Salvo, patrona dei Lampedusani, dei pescatori e dei naufraghi. A quella Madonna tanto cara ai lampedusani e agli uomini del mare, Don Carmelo ci ha affidato con un pacato post su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini nello stesso giorno in cui il vicepremier ha baciato il rosario dal palco di piazza Duomo affidando l’Italia al cuore Immacolato di Maria.

«L’ho scritto di getto anche per dire a me stesso e a chi mi vuole ascoltare che il rosario così come il vangelo non sono simboli da ostentare, ma da far diventare vita. Lui ha detto che si affida alla Madonna e io ce lo affido davvero alla Madonna con tutto quello che questo comporta. Imparare da colei che non ha mai urlato e ha sempre servito e venerato gli ultimi e degli ultimi è madre. A Lampedusa la Madonna viene venerata con il titolo di Porto Salvo, un porto di salvezza per chiunque, naufraghi del mare, della vita, chiunque ne avesse bisogno. Questo mio affidamento alla Madonna comporta tante cose e non soltanto un proclama elettorale» dice Don Carmelo intervistato da Vita.

Al post di Don Carmelo è poi seguito il tweet di monsignore Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo:

«Chi nega l’amore non può definirsi cristiano e chi non ascolta la voce del Papà non può definirsi cattolico, Salvini tragga le sue conseguenze. Il Vangelo è carità, l’amore per chiunque ci venga incontro, per questo le idee del ministro vanno contro il Vangelo e chi appoggia queste idee non può definirsi cristiano anche se si affida alla Madonna e tiene in mano il rosario», aggiunge Don Carmelo.

Chiudere i porti significa negare l’amore: «Se chiudiamo i porti rimarremo chiusi dentro, negheremo l’incontro con l’altro, l’opportunità di stare in mezzo all’altro e negheremo a noi stessi l’opportunità di conoscere l’altro».

Davanti ai numeri dei presunti morti in mare che per il ministro sarebbero diminuiti, il parroco di Lampedusa ha qualcosa da ridire: «Non vengono calcolati i dispersi perché sono già in fondo al mare e le partenze che secondo lui sarebbero pure diminuite spesso non si concludono con un arrivo».

Don Carmelo ha creato a Lampedusa un laboratorio di solidarietà a cielo aperto, il forum di Lampedusa solidale: «è un’assemblea formata dalla parrocchia, dalle federazione delle Chiese Evangeliche, da altre realtà presenti agli sbarchi e da chiunque ne voglia far parte. Non ha uno statuto, ma nasce dal desiderio delle persone che si sono incontrate nella fase di prima assistenza durante gli sbarchi e che poi riflettono sui diritti di quelle persone. Durante gli sbarchi diamo una bevanda calda, una coperta e tentiamo di dare un benvenuto a chi arriva in Italia» spiega Don Carmelo che affidando il ministro alla Madonna dei lampedusani aggiunge: «Nel nostro forum c’è spazio per tutti».

Foto – Nell'immagine di apertura dell'articolo Don Carmelo La Magra a sinistra con lo striscione "Aprite i Porti". La seconda foto che ritrae il parroco di Lampedusa è stata scattata dal fotografo Ivano Di Maria nell'ambito del progetto "Italia".


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