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La costruzione del servizio civile universale? Le proposte della Cnesc

L'assemblea della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile ha sottolineato la necessità di alcuni interventi urgenti su cui sollecita concrete risposte da parte del sottosegretario Spadafora che riguardano: l'accreditamento all’Albo unico del SCU, la programmazione triennale, il ruolo del Dipartimento politiche giovanili e Servizio Civile Universale, il contingente 2019, le misure innovative e il riordino normativo

di Redazione

L’Assemblea della Cnesc valuta positivamente la volontà, più volte ribadita, dell' On. Vincenzo Spadafora, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Servizio Civile, di dare attuazione alla riforma che si pone come orizzonte il garantire a tutti i giovani l'opportunità di fare l’esperienza del SCU e che si basa sulla volontarietà dei giovani.

Al contempo l’Assemblea della Cnesc ripropone la necessità di alcuni interventi urgenti di seguito elencati e successivamente esplicati su cui sollecita concrete risposte da chi ha la delega politica in materia di servizio civile.

  • Accreditamento all’Albo unico del SCU.
  • Programmazione triennale
  • Ruolo del Dipartimento politiche giovanili e Servizio Civile Universale.
  • Contingente 2019
  • Misure innovative
  • Riordino normativo

Accreditamento all’Albo unico del SCU. Al momento, solo qualche decina di enti è iscritta all’Albo unico del Servizio Civile Universale e meno di 200 hanno avanzato istanza di accreditamento, a fronte delle migliaia di enti accreditati al SCN. L’obiettivo di avere, entro fine 2019, enti iscritti, rappresentativi di tutti i settori di intervento e presenti su tutto il territorio nazionale per permettere il deposito di programmi di intervento o progetti, va raggiunto attraverso misure amministrative e organizzative per accelerare decisamente i tempi dei decreti di iscrizione all’Albo unico del SCU così come per accogliere le istanze di adeguamento avanzate da enti già iscritti.

Programmazione triennale. Di fronte alla volontà di passare, nel 2019, dalla progettazione alla Programmazione Triennale, avvertiamo la necessità di definire, nell’arco di qualche settimana, i punti qualificanti di questa innovazione, così come di sottolineare che nei primi anni la programmazione dovrà necessariamente, anche se non unicamente, basarsi sulle esperienze acquisite di terreni di intervento.

In particolare l’Assemblea della Cnesc richiama la coerenza degli obiettivi del Piano Triennale e dei Piani Annuali con le finalità di difesa civile e non armata della Patria e di promozione del diritto/dovere dei giovani di partecipare alla vita sociale del Paese. Nello stesso tempo serve un Piano Triennale che agganci il necessario radicamento territoriale dei Programmi e dei progetti ad una visione internazionale e nazionale, attraverso l’assunzione di gran parte degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Per questo determinante sarà il contributo delle organizzazioni di Terzo Settore di dimensione nazionale, che hanno dimostrato di essere in grado di avere le risorse umane indispensabili a svolgere quelle funzioni richieste dal Servizio Civile Universale (progettazione, selezione, formazione, rapportistica, monitoraggio) per avere omogenei standard di qualità. Ricordiamo che tutto questo, oggi, è reso possibile dall’investimento diretto delle organizzazioni.

Accanto ai contenuti sono importanti i tempi. Se in poche settimane non dovessero esserci risposte, va comunque garantito ai giovani e alle organizzazioni un deposito di progetti, in forma semplificata, che permetta di avere, come negli anni passati, un parco progetti adeguato a rendere possibile, a inizio 2021, il servizio di molte decine di migliaia di giovani.

Ruolo del Dipartimento politiche giovanili e Servizio Civile Universale. La riforma assegna al Dipartimento alcune funzioni in esclusiva e altre in collaborazione con le Regioni e Province Autonome. Auspichiamo che i positivi rapporti esistenti possano portare a quegli accordi bilaterali previsti dalla riforma. Ma questo non toglie che la riforma affidi al Dipartimento essenziali funzioni. Fino ad oggi il Dipartimento ha reso possibile il funzionamento delle assegnazioni, della gestione dello stato di servizio dei giovani, incluso il pagamento dell’assegno mensile. Ma nelle prossime settimane serviranno impegni ulteriori che possono essere raggiunti mettendo il Dipartimento in condizione di attuarli, attraverso il suo riordino organizzativo pubblicato sul sito, con la stabile soluzione di alcuni incarichi apicali e la dotazione adeguata di personale.

Contingente 2019. I fondi disponibili, anche rimpolpati dal recupero dei 12 milioni accantonati, di cui diamo atto all’On. Spadafora, sono ancora molto lontani dal rendere possibile anche la semplice riconferma dei 53.363 posti del 2018, per i quali erano state presentate quasi 124.000 domande. Chiediamo di nuovo all’On. Spadafora e al Presidente del Consiglio di rispondere positivamente alla richiesta corale di altri 100 milioni per il bando 2019 del Servizio Civile Universale.

Misure innovative (tre mesi in Paese UE, tutoraggio, giovani con minori opportunità). Rinnoviamo la disponibilità a fare un monitoraggio della loro prima applicazione in corso per accelerare i tempi della sperimentazione che nel 2020 riguarderà un numero più grande di progetti e di posti.

Riordino normativo. Il riordino normativo, per il quale sembra essere stato individuato lo strumento, vede la CNESC interessata a portare il contributo sulla base dei decenni di esperienza accumulata, sia sulla base della rappresentatività settoriale e del radicamento territoriale confermato dai dati di partecipazione ai progetti in corso.

La CNESC si pone di fronte a questo riordino legislativo con tre obiettivi:

  1. consolidare l’impianto della riforma senza modifiche rilevanti su punti qualificanti, quali le finalità, l’accesso volontario, l’accesso di tutti i giovani residenti regolarmente o cittadini di un Paese UE;
  2. semplificare il raggiungimento di alcuni obiettivi, fra i quali la verifica, in capo agli enti titolari dell’accreditamento di natura senza scopo di lucro, dei requisiti richiesti dalla normativa antimafia;
  3. coinvolgere il Terzo Settore nella definizione del Piano Triennale e Annuale, valorizzando gli autonomi percorsi di lettura delle dinamiche sociali e di intervento territoriale di cui sono portatrici le organizzazioni.

Su queste priorità la Cnesc chiama i propri soci ad un impegno per una maggiore presa di coscienza da parte dei media, delle istituzioni di Governo, a livello statale e regionale, del Parlamento e sollecita concrete risposte da chi ha la delega politica in materia di servizio civile.


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