Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Cese: «Gli Stati membri incoraggino l’azione filantropica»

L'organo della società civile dell'Ue chiede agli Stati membri di incoraggiare l'azione filantropica e l'azione civica, che raccolgono contributi per circa 90 miliardi di euro all'anno

di Redazione

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha invitato gli Stati membri dell'Ue a creare un contesto propizio alla filantropia, in linea con le libertà e i diritti fondamentali dell'Ue, e a promuovere l'azione filantropica come forma riconosciuta e socialmente responsabile di contributo al bene pubblico o al benessere degli altri.

Nel suo recente parere sulla filantropia e il suo potenziale ancora non utilizzato in Europa, il Cese raccomanda inoltre che sia l'Ue sia gli Stati membri s'impegnino per rendere più semplice la realizzazione di attività filantropiche transfrontaliere. A differenza delle società commerciali, le fondazioni filantropiche e i donatori privati non possono beneficiare dei vantaggi del mercato unico e ciò rende loro difficile realizzare attività filantropiche a livello transfrontaliero.

Il parere esplorativo è stato richiesto dall'attuale presidenza rumena dell'Ue, che ha incluso la filantropia tra le sue priorità.

È la prima volta che il Cese elabora un parere interamente dedicato alla filantropia, un'attività che negli ultimi trent'anni ha registrato una rapida crescita in Europa. Le cifre indicano che in Europa ci sono più di 147 000 fondazioni di utilità pubblica registrate, con una spesa annua di quasi 60 miliardi di euro.

Altri studi dimostrano che i contributi filantropici in Europa ammontano ad almeno 87.5 miliardi di euro all'anno, e questa è solo una stima prudente. Con sviluppi tecnologici quali il finanziamento collettivo e i social media, e con un incremento degli investimenti sociali e degli strumenti di innovazione sociale, essi continueranno a crescere.

Il relatore del parere, Petru Sorin Dandea, ha affermato: «I meccanismi per incoraggiare la filantropia e un contesto generale favorevole sono essenziali per creare una cultura della donazione. In tale contesto rientrano una cultura sociale e un quadro giuridico favorevoli che stimolino l'impegno a favore della filantropia».

«Il Cese riconosce pienamente il valore aggiunto complementare e innovativo che la filantropia può apportare alla coesione sociale promuovendo valori comuni e rendendo la nostra società più resiliente», ha aggiunto Petru Sorin Dandea.

Il Comitato, tuttavia, sottolinea che la filantropia non può sostituirsi allo Stato sociale e a solidi sistemi di protezione sociale basati sulla giustizia fiscale e su politiche occupazionali efficaci. Questi, anzi, dovrebbero essere rafforzati e ulteriormente sviluppati, il che consentirebbe anche di migliorare la capacità delle organizzazioni filantropiche di "colmare le lacune" e di integrare i finanziamenti nei settori di nicchia in cui il sostegno pubblico o è insufficiente.

il Cese ha sottolineato inoltre che occorre promuovere la trasparenza dell'azione filantropica. Il parere mette in evidenza le molteplici forme che la filantropia assume. Il settore filantropico europeo comprende vari tipi di donatori e di enti filantropici e copre cause di utilità pubblica che vanno dal finanziamento della ricerca, dell'innovazione e delle arti all'integrazione delle persone con disabilità e delle minoranze, alla promozione dei diritti umani, al finanziamento di progetti nel campo della giustizia sociale e di imprese dell'economia sociale.

La filantropia aumenterà il suo impatto se sarà sostenuta dai poteri pubblici, ha dichiarato Petru Sorin Dandea.

Il Cese osserva che alcuni governi nazionali nell'Ue stanno riducendo lo spazio operativo delle organizzazioni filantropiche introducendo norme più severe o imponendo restrizioni alla loro attività. Secondo il Cese, questa limitazione dello spazio operativo potrebbe provocare «una crescente sfiducia del pubblico verso il prezioso ruolo svolto dalla società civile nel promuovere lo sviluppo della società nel suo insieme».

Anche l'introduzione di restrizioni ai finanziamenti esteri in alcuni paesi dell'Ue ostacola gli investimenti filantropici transfrontalieri e i principi di non discriminazione fiscale non sono ancora applicati in modo equo e significativo dagli Stati membri alle organizzazioni filantropiche che cercano di operare a livello transfrontaliero.

«Il nostro messaggio è questo: bisogna evitare di scoraggiare l'azione filantropica e civica e prevedere incentivi per le donazioni private per scopi di utilità pubblica, in un quadro di giustizia fiscale», ha sottolineato Petru Sorin Dandea.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA