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«Quello che abbiamo fatto e quello che faremo»

Presentata in Università Cattolica la decima edizione del Bilancio sociale di Osf. Nell’anno del suo sessantesimo Opera San Francesco per i Poveri rilegge le sue attività del 2018 attraverso i numeri, ma anche mostrando come ha detto il presidente fra Marcello Longhi «il lavoro che è stato fatto grazie al sostegno di tutti e ci pone con drammatica urgenza davanti a nuove sfide, pensando soprattutto all’aumento della povertà delle famiglie a Milano come in Italia»

di Antonietta Nembri

Un’occasione per raccontare non solo l’ultimo anno, ma anche per tirare le fila dei suoi primi sessant’anni di attività e per illustrare i nuovi progetti nati dalla profonda consapevolezza di quelli che sono i bisogni fondamentali per quanti si trovano in difficoltà. Questo l’appuntamento con la presentazione del Bilancio Sociale 2018 di Opera San Francesco per i Poveri che si è tenuta, oggi, nell’aula magna dell’Università Cattolica (nell'immagine in basso). Era il 20 dicembre del 1959 quando Fra Cecilio, artefice della prima mensa dei Poveri di corso Concordia, apriva le sue porte, da allora Opera San Francesco per i Poveri è cresciuta molto e in tante direzioni, e continua a diffondere azioni di carità, diventando una solida presenza a Milano, un luogo sicuro dove poter trovare rifugio dalle difficoltà e conforto alle proprie fragilità, ricevendo accoglienza e umanità.

Sono numeri sempre importanti quelli che presenta Osf che nel solo 2018 ha distribuito 712.268 pasti, garantito 57.517 ingressi alle docce, donato 9.132 cambi d’abito ed effettuato 36.298 visite mediche, aiutando – tra uomini e donne – circa 25mila persone a maggioranza peruviani, italiani e marocchini, in gran parte uomini (oltre il 70%), in età tra i 25 e i 54 anni. A sostenere tutto questo il lavoro dei volontari – oggi oltre 1000 cittadini, circa 230 dei quali medici necessari per svolgere in modo efficace le attività di aiuto. Le due mense, quella storica di corso Concordia, insieme alla seconda nata nel 2017 in piazzale Velasquez, ogni giorno distribuiscono un totale di 2.330 pasti.
Al Servizio Docce
accedono quotidianamente 223 ospiti e il Servizio Guardaroba garantisce 40 cambi d’abito al giorno (per un totale di 143.933 capi forniti dal Centro Raccolta). La sede di piazzale Velasquez è dotata anche di un Poliambulatorio, vero e proprio fiore all’occhiello di OSF, che eroga 156 visite giornaliere (per un totale di 36.298 prestazioni fornite) e dove si alternano i medici volontari assieme a otto infermieri, un operatore socio sanitario e nove assistenti alla poltrona; qui infine è anche attivo uno Sportello Distribuzione Farmaci che nell’ultimo anno ha distribuito gratuitamente 60.800 confezioni di farmaci.

Questi numeri importanti a sostegno di quanti sono in difficoltà sul territorio milanese, hanno stimolato una riflessione più ampia sulla situazione della povertà in Italia, fenomeno in forte crescita, soprattutto dal 2008 e che riguarda in particolar modo le famiglie e i giovani, come emerge dall’analisi della sociologa Chiara Saraceno. 1milione e 778mila sono le famiglie che risultano in questa condizione e ancor più preoccupante è la povertà dei minorenni e dei giovani fino ai 34 anni, che supera quella degli adulti e comprende quasi la metà di tutti gli individui poveri. Povertà economica significa anche povertà educativa, che colpisce in gran parte i giovani di famiglie economicamente più svantaggiate, con poco capitale sociale e culturale. La povertà, infine, è sicuramente legata alla mancanza di lavoro, ma riguarda sempre più anche famiglie di lavoratori: madri sole, famiglie con tre figli e più in cui un solo genitore lavora. Fenomeno tristemente in crescita dall’inizio della crisi.

Questa analisi fa emergere dati preoccupanti soprattutto per i giovani, destinati a una mancanza di futuro. In questo contesto le azioni di Opera San Francesco assumono un valore importante grazie alla capacità e sensibilità di cogliere e soddisfare le mutate necessità dei poveri offrendo soluzioni sia ai bisogni primari ma anche a quelli più complessi, dei quali si occupa concretamente l’Area Sociale di Osf. Con i progetti di Housing Sociale e First si studiano per nuclei familiari e non solo una serie di azioni che comprendono l’inserimento abitativo temporaneo e gratuito e la costruzione di percorsi di autonomia personalizzati. Lo Sportello Lavoro supporta le persone che intendono riconquistare la propria dignità attraverso un impiego.
Il Bilancio Sociale di Osf diventa occasione per “una visita guidata alle fondamenta della città ” come suggerisce l’Arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini. “Si scopre dappertutto gente che dedica tempo, risorse e competenze per parenti e sconosciuti, e così la città diventa solidale, attenta ai più fragili, abitabile e rassicurante. Ma c’è troppa gente relegata in solitudine, troppe persone che si chiudono in un ghetto, troppi che cercano sicurezza nell’indifferenza e nell’isolamento. Le relazioni tra la gente e la speranza hanno bisogno di manutenzione straordinaria.”
Le relazioni e la speranza, dunque, elementi vitali che possono crescere all’interno di “una comunità capace di tenere insieme le persone” come sottolinea l’avvocato Giuseppe Guzzetti. “La povertà spesso si insinua come un grimaldello cattivo laddove non vi sono relazioni. Le comunità che abbiamo in mente sono luoghi, spazi condivisi, paesi, ma anche un piccolo cortile, dove le persone sanno ancora stare insieme e condividere anche i problemi, trovando aiuto quando hanno bisogno”.

L’umanità al centro è la missione principale di Opera San Francesco di cui – ripercorrendo la storia – si intuisce da subito un forte legame con la contemporaneità, una profonda adesione alla vita reale e quotidiana, e una capacità di carità concreta che ha spinto da sempre i generosi benefattori a sostenerne il lavoro (Osf può contare su un contributo di oltre 100mila donazioni annue). Donazioni che arrivano da tutta Italia, dimostrando come il sostegno alla povertà e all’operosità francescana siano un bene – per tutti – da proteggere e difendere.

«Questo bilancio raccoglie non solo numeri, ma mostra soprattutto il lavoro che è stato fatto grazie al sostegno di tutti e ci pone con drammatica urgenza davanti a nuove sfide, pensando soprattutto all’aumento della povertà delle famiglie a Milano come in Italia. Come sempre guardiamo ai più deboli, cogliendone il disagio per offrire loro non solo sollievo, ma anche speranze concrete per una convivenza e un inserimento possibile nella comunità. Per il futuro prevediamo, infatti, di ampliare e aggiornare il nostro sistema di assistenza» afferma Fra Marcello Longhi (nella foto), che ha raccolto l’eredità di Padre Maurizio Annoni alla guida di Osf. «Lavoreremo in primo luogo sui bisogni essenziali ampliando il Servizio Guardaroba e ristrutturando le Docce, per intervenire poi in maniera più complessa sul potenziamento degli alloggi e dei servizi sociali, per offrire riparo in primo luogo, ma anche per alleviare le tante solitudini; un impegno significativo per la nostra attività di solidarietà segnata da un profondo sentimento di speranza, che accenda l’intelligenza e generi buone pratiche per continuare a essere promotori di un umanesimo integrale ispirato a San Francesco d’Assisi».

Il Bilancio Sociale Osf è stato redatto con il contributo scientifico di Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «L'Opera San Francesco rappresenta un grande esempio di carità cristiana, intelligente, rilevante e professionale. È da tempo una realtà lungimirante e rappresenta una best-practice nazionale e internazionale di come si possa e si debba "fare bene il bene". Un'organizzazione che non solo svolge servizi di importante quantità e qualità, ma che ogni giorno rigenera persone e speranze mettendo sapientemente "a sistema" il lavoro gratuito e le risorse economiche donate da migliaia di persone di cuore», conclude il professor Marco Grumo.

L'incontro in Università Cattolica si è chiuso con un omaggio in ricordo di padre Maurizio Annoni, scomparso l'11 aprile scorso. Sullo schermo sono scorse alcune immagini con per colonna sonora un classico di Enzo Jannacci "El purtava i scarp de tennis". Un lunghissimo applauso ha salutato la fine del breve video.


In apertura fra Marcello Longhi davanti all'ingresso della mensa di via Concordia
Immagini da operasanfrancesco.it