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Sostenibilità sociale e ambientale

EyeOnBuy: per chi vuol cambiare l’economia

Online da poco, il portale che letteralmente significa “Occhio all’acquisto” è un luogo in cui imprese e cittadini possono dialogare sulla sostenibilità. A realizzarlo EyeOnBuy Community Impresa sociale srl, startup innovativa a vocazione sociale costituita da NeXt – Nuova economia per tutti. Siamo andati a vedere come funziona

di Antonietta Nembri

Leonardo Becchetti ha teorizzato alcuni anni fa il “voto col portafoglio” che sottolineava l’idea che la domanda del mercato può essere orientata se ciascuno di noi agisce in maniera coordinata inducendo le aziende a essere sostenibili. Se i cittadini clienti, infatti, avessero la possibilità di premiare le imprese più efficienti in fatto di responsabilità sociale, sostenibilità ambientale, relazioni con i lavoratori e i fornitori questo creerebbe nelle stesse aziende la spinta a cambiare e migliorare i propri comportamenti. C’è questo ragionamento all’origine di EyeOnBuy (online da pochi mesi).

Una community che valuta le aziende, così si definisce la piattaforma gratuita che si fonda sulla fiducia e sul dialogo tra cittadini e imprese per la sostenibilità. La piattaforma assicura autonomia e terzietà rispetto ai potenziali interessi in gioco e consente di scegliere consapevolmente da chi acquistare prodotti e servizi.
Ma come funziona? «Abbiamo un algoritmo indipendente che sommando l’autovalutazione dell’azienda con la sua capacità di dialogo e di affrontare concretamente i reclami dei cittadini arriva ad assegnare un punteggio», spiega Caterina Acquarone, coordinatore responsabile di EyeOnBuy.
Lo strumento per l’autovalutazione delle aziende è stato elaborato da NeXt – Nuova economia per tutti che è anche l’Aps che ha costituito EyeOnBuy Community Impresa sociale srl, startup innovativa a vocazione sociale (Siavs) senza fini di lucro con unico socio la stessa NeXt.

Il punteggio – che appare all’interno di faccine colorate – è frutto da un lato dell’autovalutazione delle imprese «ci sono i punteggi del questionario, elaborato da NeXt, che viene compilato dalle aziende e che presenta sei aree (governo dell’organizzazione, persone e ambiente, rapporti con i cittadini/consumatori, catena di fornitura, comportamenti verso l’ambiente naturale e, infine, comportamenti verso la comunità locale). Il questionario viene “cristallizzato” per un paio di settimane e inviato alle realtà di NeXt sul territorio(una quarantina di organizzazioni, ndr). La base è la fiducia», sottolinea Acquarone, «ma non è cieca. Se non ci sono contestazioni sul voto che si è dato l’azienda diventa pubblico online e lo possono vedere tutti i cittadini. Il punteggio finale è elaborato dall'algoritmo tenendo conto della gestione degli eventuali reclami».
A disposizione un massimo di 30 punti sul fronte dei reclami che vengono fatti dai cittadini/stakeholder che si devono registrare. In pratica il punteggio viene elaborato sulle tempistiche di risposta e sulla soddisfazione. «Noi siamo già operativi da alcuni mesi, ma per andare a regime abbiamo preventivato circa tre anni», avverte Acquarone «Fondamentale è la sensibilità dei cittadini e la loro volontà di costruire una community».
Ma come evitare che i reclami siano pretestuosi? E soprattutto quale interesse hanno le aziende in tutto questo? «Per inserire un reclamo occorre una registrazione formale da parte degli utenti, con tanto di codice fiscale, abbiamo una serie di filtri automatici su parolacce e ed altro. Ma l’idea alla base è permettere un dialogo diretto tra l’azienda e gli stakeholder» precisa. Le aziende che si registrano sul portale EyeOnBuy hanno la possibilità di acquisire visibilità sul sito sia per il marchio sia per i prodotti e i servizi offerti. I cittadini, infatti, grazie al portale sono aiutati a individuare le imprese più sostenibili e attente alle persone e all’ambiente.


Una schermata del portale Eyeonbuy.org

Sul portale ci sono tre canali: scegli, reclama, segnala. Quest’ultimo prevede la possibilità di inserire comenti, negativi o positivi, «che però non influiscono sul voto calcolato dall’algoritmo» chiarisce Acquarone. Le segnalazioni sono un modo per condividere la propria esperienza con la comunità. Al momento le segnalazioni sono una dozzina, le ultime si riferiscono ad aziende che non si sono ancora autovalutate. Sono infatti una dozzina le aziende che al momento hanno compilato il modulo di autovalutazione e sono state premiate da un punteggio in base all’algoritmo. Ma online già oggi è possibile visionare i dati pubblici di tantissime altre aziende e marchi.

EyeOnBUy sta crescendo e punta a divenire uno strumento di cambiamento rendendo pubblico e condiviso il valore della reputazione etica delle aziende, facendo sì che le stesse comprendano l’importanza del dialogo aperto con gli stakeholder. Il portale del resto aiuta anche le imprese a migliorare le loro strategia nel campo della sostenibilità.

Ora non resta che aspettare che si ampli la platea per vedere quanto il “voto con il portafoglio” riesca anche in Italia a modificare il modello economico.

In apertura photo by Sam Erwin on Unsplash


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