Comitato editoriale

I 10 anni della Casa d’accoglienza di Pescara

Dal 2009 a oggi si registrano oltre 43mila presenze, 115 le famiglie accolte gratuitamente per permettere ai piccoli malati di tumore o di leucemia di curarsi all’Ospedale Santo Spirito. Alla festa per il decennale presente anche Lorella Cuccarini. Grazie al Progetto Home l’associazione ha realizzato Case a Napoli, Modena e Pisa e altre ne arriveranno

di Redazione

Oltre 43mila presenze registrate in dieci anni alla casa famiglia Trenta Ore per la Vita di Pescara e 115 sono i nuclei famigliari che dal 2009 sono stati accolti gratuitamente nella Casa, per permettere ai propri figli, malati di tumore e di leucemia, le cure migliori presso l’Ospedale Spirito Santo.
Le famiglie ospitate nella Casa provengono non solo da tante regioni d’Italia, ma anche da altri Paesi del mondo, come la Francia, l’Albania, l’Ucraina, la Romania, la Rep. Maldive, la Rep. Angola, l’Argentina, l’Iraq. Le famiglie arrivano in casa alloggio mediante un certificato redatto dall'equipe di onco-ematologia pediatrica dell’Ospedale Santo Spirito, che ne attesta la malattia e fornisce una proiezione della durata delle terapie.
Mediamente ogni famiglia ha un percorso terapico che oscilla dai 6-8 mesi fino anche a 18 mesi e in caso di recidiva può arrivare fino a 3 anni.

La Casa di Accoglienza, realizzata da Trenta Ore per la Vita e gestita dall’Associazione Agbe, è stata inaugurata il 21 giugno 2009 e in occasione del decennale, il testimonial e socio fondatore, Lorella Cuccarini ha incontrato le famiglie e i bambini attualmente ospiti della Casa per festeggiare insieme i dieci anni della struttura. È stata una bellissima festa, all’insegna della gioia e dell’allegria. Cuccarini ha anche avuto la possibilità di abbracciare, dieci anni dopo, una delle prime piccole pazienti della casa (nella foto in apertura).

La Casa Famiglia Trenta Ore per la Vita di Pescara si sviluppa su tre livelli e su una superficie di 876mq. Al suo interno ci sono sei appartamenti offerti gratuitamente alle famiglie dei bambini malati di tumore. Ogni appartamento è stato pensato per rendere indipendenti le famiglie e ricreare un ambiente familiare proprio #comeacasa, con l’obiettivo di allontanare la solitudine di chi si trova da solo in un momento di grande fragilità emotiva.
Quella di Pescara è solo la prima delle strutture che l’Associazione Trenta Ore per la Vita ha contribuito a realizzare in Italia attraverso il Progetto Home.

Nonostante la ricerca abbia fatto passi in avanti, infatti, i centri specializzati in onco-ematologia pediatrica non sono presenti in tutto il territorio italiano e, secondo l’ultimo rapporto del Censis, in Italia sono 71mila i minori ricoverati fuori dalla loro regione. Un dato che segna la costante crescita del fenomeno della migrazione sanitaria, con relativi costi sostenuti dai pazienti: la spesa media annua infatti per un paziente oncologico ammonta a circa 7.000 euro tra “costi diretti” e viaggi.
Alla luce di questa situazione, il Progetto Home intende fornire, gratuitamente, un luogo amico per garantire ai bambini e alle loro famiglie il sostegno psicologico e materiale necessario durante l’intero periodo delle cure. In risposta a questa emergenza sono nate così le Case Trenta Ore per la Vita.

Tra il 2014 e il 2016, l’Associazione ha contribuito a finanziare altre strutture di accoglienza: la ‘Casa di Alice’ a Napoli, la ‘Casa di Fausta’ a Modena, il ‘Villaggio del sorriso’ a Pisa. Sono in corso i lavori per la costruzione di due nuovi poli di accoglienza a Bari e di una seconda casa sempre a Pescara. Grazie alle Case Famiglia realizzate con il contributo di Trenta Ore per la Vita oltre 500 famiglie con bambini malati di tumore hanno trovato in Italia accoglienza gratuita.