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Servizio civile, presentato il XVIII Rapporto Cnesc

Oltre 19 milioni di ore di servizio di cui più di 751mila all’estero. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel report della Conferenza nazionale enti servizio civile. Il presidente Licio Palzzini sottolinea «l'obiettivo di avviare con il prossimo bando almeno 53mila giovani».

di Redazione

19.357.920 ore di servizio suddivise in 18.606.600 ore in Italia e 751.320 all’estero. 95.861.741 di euro investiti dagli enti Cnesc – Conferenza nazionale enti servizio civile (tra costi diretti, figurativi e valorizzazione del lavoro gratuito), a fronte di uno stanziamento statale di 83.466.300 di euro (per rimborso forfettario per la formazione generale, assegni mensili e assicurazione dei giovani avviati al servizio presso gli enti della Cnesc).

Questi i dati più significativi contenuti nel XVIII Rapporto Cnesc (in allegato l’abstract) presentato stamani – mercoledì 3 luglio – in un'affollatissima sala Basevi di Legacoop a Roma e che è stato redatto e presentato anche con l'intento di «Fare cultura sul servizio civile e di identificare e condividere le buone prassi» come ha detto il vicepresidente della Cnesc Primo Di Blasio in apertura lavori.

«Vogliamo far entrare nel Servizio civile universale che è ancora in costruzione le capacità, le competenze, le organizzazioni che in questi anni hanno permesso un'esperienza di qualità ai giovani che hanno svolto il Servizio Civile» ha commentato il presidente della Cnesc Licio Palazzini «e questa che possiamo definire una "petizione di principio" viene suffragata dai dati del rapporto oggi presentato di cui evidenzio due elementi: le quasi diecimila persone che attraverso il loro impegno hanno permesso ai 13.731 giovani di fare un'esperienza positiva e il cofinanziamento Enti Cnesc/Stato del "sistema Servizio Civile"».

«Un’ulteriore considerazione – ha proseguito Palazzini – con questo patrimonio è importante la consonanza con il Dipartimento su programmi d'intervento con definizioni comprensibili delle finalità da raggiungere e inclusivi di chiunque voglia portare il suo contributo e su indirizzi e standard qualitativi che non stravolgono l'impianto normativo esistente per permettere la partecipazione della gran parte degli Enti accreditati».

«Ci sono però alcuni aspetti ancora al vaglio dell'autorità politica su cui la valutazione è sospesa. E mi riferisco a eventuali priorità programmatiche che, se previste, abbiano comunque un peso marginale, ad una tempistica degli avvisi per gli Enti che mantenga l'obiettivo di avere un bando giovani a settembre 2020. In questo quadro ­- ha concluso Palazzini – determinante sarà l'obiettivo di avviare al servizio con il prossimo bando almeno 53mila giovani. Contiamo sull'impegno già espresso da parte dell'autorità politica preposta: adesso è il tempo dei risultati».


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