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Se i giovani disegnano il Sud Sudan

Il racconto del Sud Sudan, il paese più giovane e povero al mondo, affidato alle graphic novel degli studenti dell’istituto europeo di design di Milano. Premiati, nel giorno dell’anniversario dell’indipendenza del Paese, i vincitori del progetto speciale

di Redazione

È il numero nove, considerato da diverse culture come “divino”, a ricorrere e a legare i diversi elementi del progetto speciale di racconto del Sud Sudan, condotto da Amref con l’Istituto Europeo di Design e da poco concluso. 9 graphic novel realizzate da 9 studenti di Illustrazione e AnimazioneIED Milano, in un percorso di conoscenza, progettazione e creazione durato 9 mesi; 9 storie sui temi della salute, della sicurezza alimentare, dell'acqua e dell'igiene del Paese più giovane e anche più povero al mondo. 9 progetti tra cui sono stati scelti tre vincitori, rivelati e premiati il 9 luglio, anniversario dell’indipendenza del Sud Sudan, che compie proprio oggi i suoi 8 anni di anzianità.

Le graphic novel vincitrici sono quelle di Michele Accorsi e Giulia Masia (entrambi al primo anno di Corso) e di Lucrezia Pompa (terzo anno, neodiplomata in Illustrazione), rispettivamente con le opere Farfalla kukupu, Me and you, e Una notte di parole, visibili sul sito homehope.corriere.it insieme a quelle di tutti gli altri studenti IED partecipanti all’iniziativa.

Obiettivo del progetto, che ha previsto un’ampia parte di formazione dei giovani creativi IED da parte di referenti Amref sulla società locale e sul supporto sanitario che la non profit svolge, è quello di offrire uno sguardo nuovo e giovane, libero da stereotipi sull’Africa: entrare "dentro il Sud Sudan" – con tutte le difficoltà dovute a una distanza geografica, culturale e di vita – attraverso i racconti e le immagini degli operatori di Amref, e disegnarne delle storie, di cui gli studenti IED sono autori a tutto tondo, sia della parte testuale sia di quella visiva. A guidarli nel percorso creativo i docenti tutorAlberto Ponticelli– fumettista e Fabio Berio– storico.

I ragazzi sono usciti diversi da questa esperienza, qualcuno è partito dalla propria vita per indagare quella degli altri. Qualcuno si è riconosciuto. C’è chi sostiene “ho scavato dentro di me, collegando idealmente la loro malnutrizione, ai nostri disturbi alimentari" e chi dichiara di aver capito “che non dobbiamo, non possiamo stravolgere il loro mondo. Non dobbiamo esportare la nostra cultura". E chi: “questo percorso mi ha dato l’opportunità di interessarmi a questo Paese, a queste problematiche e a questo mondo che era sì noto, ma che nella mia testa (e nella mia società) era generalizzato”.

“Per noi di Amref – dichiara Paola Magni, Area Programmi di Amref Health Africa– è importante riuscire a comunicare l’Africa oltre gli stereotipi, con strumenti nuovi e creativi, una sfida che ci contraddistingue da sempre. Per questo siamo molto orgogliosi della collaborazione con IED, legata al mondo digitale e a narrazioni innovative delle tante storie di questo Continente. A maggior ragione perché è stata fatta dai giovani per i giovani: è proprio con le nuove generazioni che vogliamo raccontare l’Africa come una risorsa, che dobbiamo rispettare, raccontare e disegnare».

Le nuove graphic novel di IED – disponibili sul sito homehope.corriere.it curato dall'agenzia Ensoul – nascono invece all'interno del progetto Sani di Amref in Sud Sudan, il cui principale obiettivo è migliorare le condizioni socio-economiche e sanitarie, di sicurezza alimentare e nutrizionali della popolazione nell'area della Greater Equatoria. Iniziato nel 2018, con durata di tre anni, il progetto è Co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo – A.I.C.S., realizzato in partenariato con AVSI Sud Sudan, IED, D-Heart e AIAB.

Immagini: la prima tavola dei tre lavori vincitori. In oridine: Me and You di Giulia Masia; Una notte di Parole di Luvrezia Pompa; Farfalla/kukupu, il dono di un gesto di Michele Accorsi