Cooperazione & Relazioni internazionali

Legacoopsociali: Salvini deporta 2mila migranti dal Friuli Venezia Giulia

Senza preavviso una parte degli enti gestori regionali dei servizi di accoglienza sono stati informati dalle rispettive Prefetture della direttiva ministeriale volta a trasferire nei prossimi giorni in altre regioni duemila persone. «Denunciamo il fatto che quella che sta avvenendo è una vera e propria deportazione, illegale e in violazione dei più elementari diritti umani», accusa il presidente Gian Luigi Bettoli

di Redazione

Con solamente un minimo preavviso, ieri almeno una parte degli enti gestori regionali dei servizi di accoglienza dei migranti sono stati informati dalle rispettive Prefetture della direttiva giunta dal Ministero dell’Interno, volta a trasferire nei prossimi giorni dal Friuli Venezia Giulia in altre regioni 2000 migranti.

«Più tardi, in data imprecisata, dovrebbe esserci inoltre un ulteriore trasferimento», sottolineano da Legacoopsociali.

«Il numero considerato corrisponde alla grande maggioranza delle persone accolte nella nostra regione. I dati da noi verificati, che riguardano qualche centinaio di persone sul totale, ci fanno intuire che il progetto ministeriale ha finalità ben diverse da quelle dichiarate, cioè la pretesa ricollocazione di persone in piccole strutture, che però non sarebbero appartamenti», sottolinea il presidente Gian Luigi Bettoli. «Pensiamo quindi che non si vogliano accettare le conseguente degli affidamenti dei servizi col “decreto Salvini”; che non ci si accontenti delle assurde riduzioni di prezzo – assunte sottocosto pro tempore dai gestori di alcune realtà, per senso di responsabilità nei confronti dell’utenza – e che non si voglia prendere atto che la mancanza di offerte in altre realtà, sia da parte degli attuali gestori che di potenziali concorrenti, significa matematicamente che i conti non quadra, pur a servizi ridotti ben sotto il minimo», continua.

Per Bettoli «in realtà, il “decreto Salvini” serve solo per creare un mercato di grandi strutture, veri e propri campi di concentramento o centri di detenzione illegali, da affidarsi alle multinazionali delle carceri privati e ad altri operatori privi di scrupoli. Sul piano dei risparmi, “solo” lo scadimento dei servizi e licenziamenti di operatori».

Le persone, a partire da domani, saranno trasferite, ivi compresi i nuclei familiari, «senza alcun rispetto per i progetti in atto e per la dignità delle persone. perchè di persone, e non sacchi di patate, si tratta, con tutte le problematiche relative. Tra esse ci sono ad esempio pazienti seguiti dai CSM, che assumono anche terapie farmacologiche gravi, a causa dei numerosi eventi traumatici trascorsi, per le quali la violenza del nuovo trasferimento è una ulteriore aggravante», continua il presidente che poi attacca: «denunciamo il fatto che quella che sta avvenendo è una vera e propria deportazione, illegale e in violazione dei più elementari diritti umani».

«Non possiamo inoltre passare sotto silenzio che questa ulteriore violenza, nei confronti di persone che sono sfuggite alla guerra, alle discriminazioni, alla fame, alla desertificazione prodotta dal riscaldamento industriale del pianeta, passando a rischio della vita attraverso percorsi interminabili, in cui hanno dovuto affrontare ogni forma di privazione, non è l’unica perseguita dal Ministero Salvini», conclude Bettoli, «Non possiamo non collegare questa deportazione alla richiesta del Presidente Fedriga di costruire una muraglia al confine della nostra Regione (con un altro paese dell’Unione Europea!) e ad altre iniziative ministeriali, come il censimento delle persone nomadi; gli sgomberi di abitazioni occupate da persone senza casa; il mantenimento di migliaia di lavoratori migranti in condizioni di vita e di lavoro inumane; la guerra alle ONG che, sole, con le loro piccole navi cercano di salvare i migranti nel Mediterraneo. Tutto ciò, a carico di persone fragili, sia cittadine italiane che di altri paesi del pianeta».


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