Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Crestani: «Con la Cartella sociale garantiamo diritti e futuro ai giovani soli»

Presentata a Palermo una delle azioni più innovative di Ragazzi Harraga, progetto di inclusione sociale per minori migranti soli coordinato da Ciai, con cui ha sottolineato la presidente della ong «Abbiamo dimostrato l’accoglienza possibile»

di Redazione

«Non un numero ma una persona. Io sono persona, noi siamo comunità. È esattamente il senso della visione che oggi vive la nostra città», ha detto il sindaco, Leoluca Orlando aprendo la giornata di presentazione della Cartelle sociale. Al primo cittadini di Palermo cui è stata donata la t-shirt Ragazzi Harraga. «I minori sono persone ed in quanto tali hanno una loro scheda, sono identificati, hanno una loro fisionomia ed un loro profilo. Avere cura del minore significa non conteggiarlo in un numero neutro, bensì mettere a fuoco la sua personalità, la sua esperienza umana, la sua storia, i suoi sogni, cercando di avere cura in maniera adeguata delle sue esigenze e dei suoi diritti» ha concluso Orlando. «Da questo progetto sperimentale, si è visto che quello della Cartella Sociale può diventare un metodo di lavoro da ampliare ed applicare, in generale, al settore degli interventi sociali e di cittadinanza».

«Nel 2015 abbiamo sentito la necessità di assumerci delle responsabilità nei confronti di questi ragazzi arrivati da soli, come se fossero nostri figli. A Palermo abbiamo trovato istituzioni sensibili e una comunità che ci sosteneva», ha detto la presidente Ciai Paola Crestani. «Da allora è cambiato il mondo, dopo l’estate 2017 è montata un’onda che ha influenzato l’opinione pubblica generando odio nei confronti di chi arrivava in Italia e di chi salvava vite in mare e che ha criminalizzato le ong; le nuove politiche migratorie non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Come non pensare che se oggi è diminuito il numero degli sbarchi è perché le persone rimangono nell’inferno libico o muoiono in mare?». Crestani ha poi proseguto: «A chi ci chiede qual è il senso oggi di continuare ad occuparci di minori migranti soli rispondiamo dicendo che oggi possiamo dimostrare che una buona accoglienza è possibile, che le persone accolte rappresentano una potenzialità enorme per tutta la comunità; oggi dobbiamo iniziare a lavorare su più territori, dobbiamo contrastare razzismo e intolleranza per garantire futuro e diritti a tutti i nostri figli».

La Cartella Sociale
Il Comune di Palermo, partner dell’iniziativa, ospita nel proprio sistema informatico una piattaforma contenente le informazioni relative a ogni minore, compilate e visualizzate da tutti gli attori che a vario titolo hanno in carico gli stessi minori. Tutte le informazioni relative ai percorsi individuali sono presenti e accessibili, a disposizione per trovare soluzioni di reale inclusione sociale dei giovani. L’obiettivo principale dello strumento è evitare la frammentazione delle azioni e delle informazioni, rafforzando il coordinamento di tutti gli attori coinvolti, rispettando sempre la privacy dei minori grazie a livelli di accesso differenziati alle diverse sezioni della Cartella Sociale.

I primi dati
La piattaforma sarà online il 1 agosto e a oggi sono state compilate 105 cartelle di cui solo 54 sono complete in quanto molti ragazzi sono stati trasferiti e molte comunità sono state chiuse.
Dai primi dati inseriti si evince che i giovani, prima di arrivare in Italia, passano almeno attraverso 4 paesi e la Libia diventa snodo fondamentale rispetto ai tempi e ai traumi subìti; molti giovani – la maggioranza è arrivata tra il 2014 e il 2015 – sono passati da un hotspot; mediamente trascorrono da tre mesi a un anno di permanenza nei centri di accoglienza e 3-4 anni in comunità alloggio. Tutti i giovani sono provvisti di documenti.

«La Cartella presenta anche informazioni quali attività laboratoriali frequentate, attività di volontariato e sport», ha detto Alessandra Sciurba che per Ciai coordina il progetto Ragazzi Harraga. «Sul fronte lavorativo, oltre alle esperienze di tirocinio, sono indicate anche le aspirazioni e le attitudini dei ragazzi. Siamo felici di essere arrivati tutti insieme a questo importante risultato, primo esperimento sul territorio italiano. La Cartella Sociale è nata per essere un modello riproducibile che mette a valore gli sforzi congiunti di tutta la comunità. E’ stata costruita per mettere in connessione tutti gli interventi portati avanti per ogni singolo minore, i suoi percorsi di apprendimento formale e non formale, le procedure amministrative e tutte le informazioni rilevanti, connettendole con i desideri e i progetti di ciascuno di questi giovanissimi».

Come si è arrivati alla Cartella sociale
A Palermo è stato illustrato, attraverso gli interventi di tutta la rete di soggetti che hanno contribuito ad realizzare la versione finale, sia il percorso partecipativo – con il coinvolgimento di un campione degli stessi giovani, dall’elaborazione alla validazione – che un primo bilancio del suo funzionamento.
Ancora prima che venisse approvata la Legge 47/2017 – “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” – il Ciai, insieme alle organizzazioni del partenariato del progetto Ragazzi Harraga, si era interrogato sulla necessità di un’azione combinata per migliorare il dialogo tra le istituzioni, gli enti, le associazioni e i tutori e le tutrici che insieme collaborano da anni alla costruzione di processi di inclusione per minori migranti non accompagnati nella città di Palermo.

Il progetto
Ragazzi Harraga è realizzato da Ciai onlus, assessorato alla Cittadinanza Sociale del Comune di Palermo, Associazione Santa Chiara, Cesie, Cooperativa Libera…mente, Cpia 1 Palermo, Libera Palermo, Nottedoro, Send.
In quasi tre anni di progettualità sono stati attivati tirocini lavorativi che hanno portato all’assunzione di 20 giovani; 3 cicli di 4 laboratori volti all’emersione delle competenze che hanno coinvolto 240 ragazzi e ragazze sui temi dell’intercultura e dei diritti, utilizzando gli strumenti del teatro, della danza, del video; è stata messa in campo una soluzione abitativa per neomaggiorenni resa sostenibile dall’attivazione di una Foresteria dove, invertendo la retorica del “chi accoglie chi”, altri neomaggiorenni provenienti da altri paesi accolgono gruppi turistici e religiosi in questa città. Il progetto ha dato vita a una “comunità Harraga” in cui centinaia di minori e di adulti che sono stati loro vicino hanno potuto riconoscersi e trovare uno spazio sempre aperto di incontro, confronto, dialogo, cura reciproca.


Nella foto in apertura, da sx: Paola Crestani (presidente Ciai), Leoluca Orlando (sindaco di Palermo), Alessandra Sciurba (Ciai coordinatrice Ragazzi Harraga)