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Sanità & Ricerca

Amadori (Ail): «Mihajlovic? Per i pazienti un annuncio “positivo”»

Il presidente nazionale dell’associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma commenta le ricadute positive delle parole dell’ex giocatore e allenatore del Bologna sulla sua malattia. «Mostra a tutti che oggi si può affrontare la leucemia a viso aperto anche grazie ai progressi della ricerca»

di Antonietta Nembri

Non ha dubbi il professor Sergio Amadori, presidente nazionale dell’Ail – Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma. «Ho visto l’intervista in televisione e credo che il messaggio di Sinisa Mihajlovich, dal punto di vista di un paziente, sia un annuncio positivo». Perché? «Perché dice che oggi la leucemia acuta può essere affrontata a viso aperto e questo grazie ai progressi della ricerca che ha messo e mette a disposizione di tutti i malati dei farmaci innovativi».

L’associazione che quest’anno celebra il suo cinquantenario con lo slogan #maipiùsognispezzati sottolinea molto nelle sue comunicazioni gli importanti passi avanti fatti dalla ricerca scientifica «Oggi, sia per la leucemia mieloide acuta, sia per quella linfoide acuta oltre alla chemioterapia e al trapianto la medicina mette a disposizione dei farmaci di precisione. Farmaci che nascono dalle migliorate conoscenze sulle caratteristiche molecolari della malattia. I progressi scientifici ci hanno permesso di identificare le alterazioni genetiche e quindi di poterle bersagliare», spiega Amadori. «Questo si è tradotto in un significativo miglioramento delle terapie».

Miglioramenti che, continua ancora Amadori hanno portato risultati concreti. «La chemioterapia associata a questi nuovi farmaci fa sì che ci siano sempre più pazienti che vanno in remissione completa, ma anche che vi è stato un incremento nelle potenziali guarigioni».
A colpire molti nell’annuncio di Mihajlovic è stato il tono deciso e la volontà di affrontare immediatamente le cure. «È un affrontare a viso aperto la malattia e per noi che facciamo campagne per far capire che le prospettive di guarigione e di cura sono in continuo progresso… Ho visto come uno spot che avremmo potuto fare noi di Ail». Addirittura?
«Noi lo diciamo sempre ai pazienti: non si deve avere paura» spiega Amadori: «Abbiamo armi innovative per combattere la battaglia. Ed è una battaglia che può essere vinta».

Certo i progressi delle cure non tolgono lo stress e la preoccupazione di ogni paziente che riceve una diagnosi di questo tipo, ma ricorda ancora Amadori «poter raccontare la propria malattia sottolineando i progressi significa permettere al paziente di scrollarsi di dosso un’aurea negativa. Non è come ai miei inizi come ematologo con il professor Mandelli, allora si tendeva a nascondere al paziente la diagnosi, i familiari ci chiedevano di farlo. Oggi invece lo ripeto, la malattia la possiamo affrontare a viso aperto». Ed è proprio il messaggio che arriva dall’annuncio di Sinisa Mihjlovich.

«C’è anche un altro aspetto», conclude Amadori. «La diagnosi precoce. Oggi è più facile anche perché è nella nostra cultura fare le analisi in modo periodico e quando si avverte qualche problema è il primo passo di routine che indica il medico di base. Per questo dico che il messaggio di Mihajlovic, vale per tutti i pazienti».

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