Cese: «È giunto il momento di coinvolgere i consumatori nell’economia circolare»
di Redazione
25LuglioLug2019173425 luglio 2019
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Finora le azioni volte a promuovere lo sviluppo dell’economia circolare in Europa si sono concentrate sulla produzione. Ora le condizioni sono mature per sfruttare appieno il potenziale dei consumatori e dar loro la possibilità di compiere scelte di acquisto sostenibili nella vita quotidiana, come afferma un parere del Comitato economico e sociale europeo (Cese), che ha partecipato attivamente al processo di realizzazione dell'economia circolare in Europa
Nel parere, intitolato I consumatori nell'economia circolare, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) chiede un riorientamento strategico che ponga i consumatori al centro delle politiche pubbliche per l'economia circolare a tutti i livelli di governo in Europa.
Nella prima fase dell'economia circolare, il ruolo dei consumatori è rimasto quello di operatori urbani che si limitano a riciclare i rifiuti domestici, mentre l'attenzione si è concentrata sulle imprese. Le iniziative della Commissione europea, sottolinea il Cese, si sono concentrate sulla regolamentazione e sulla produzione, incrementando i livelli di riciclaggio e introducendo il concetto di progettazione ecocompatibile.
Si cominciano ora a vedere importanti cambiamenti attuati da grandi industrie, come ad esempio H&M, che ha adottato il modello circolare, e Ikea, che ha introdotto un modello di leasing per le cucine in oltre 30 paesi, e ciò dimostra i progressi fatti sul fronte delle imprese.
«Ora per l'economia circolare 2.0 è giunto il momento di coinvolgere i consumatori», afferma il relatore Carlos Trias Pintó, che invita la Commissione europea a mettersi all'avanguardia del cambiamento nelle sue prossime iniziative.
Questa seconda fase, sottolinea, dipenderà dall'informazione dei consumatori. Gli studi dimostrano che, mentre i consumatori sono pienamente consapevoli delle sfide sociali e ambientali, il prezzo di un prodotto o servizio ha spesso più peso nelle loro decisioni rispetto alla qualità intrinseca degli acquisti. L'informazione e l'educazione, tuttavia, sono fattori chiave per orientarli verso modelli di comportamento circolare. Occorre pertanto mettere in atto l'istruzione e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e fornire ai consumatori informazioni quanto più possibile obiettive.
Il Cese sostiene l'etichettatura facoltativa come passo verso un'etichettatura obbligatoria che indichi l'impronta sociale e ambientale del prodotto – riduzione delle emissioni, conservazione della biodiversità, uso efficiente delle risorse o non utilizzo di componenti con un elevato impatto ambientale, durata prevista, possibilità di ottenere pezzi di ricambio e opzioni di riparazione.
Tuttavia, anche se l'informazione e l'educazione possono fare molto per orientare i consumatori verso prodotti ecologici, riparabili e duraturi, molte persone non potranno permetterseli. Come incentivo, il Cese propone che gli Stati membri adottino un approccio basato su ricompense e che gli enti locali possano utilizzare gli appalti pubblici per promuovere i fornitori sostenibili.
Approfondimenti
Nel 2015 la Commissione europea ha adottato un ambizioso piano d'azione per l'economia circolare che introduce misure concrete volte a "chiudere il cerchio" del ciclo di vita dei prodotti attraverso un maggiore riciclaggio e riutilizzo e apportare benefici sia per l'ambiente che per l'economia. A tre anni dalla sua adozione, le 54 azioni previste dal piano sono state completate. A marzo 2019 la Commissione ha adottato una relazione globale che presenta i principali risultati conseguiti nell'ambito del piano d'azione e delinea le sfide future poste dalla transizione verso un'economia circolare e neutrale dal punto di vista climatico. Il Cese sta elaborando un parere su tale relazione.
Il Cese ha partecipato attivamente al processo di realizzazione dell'economia circolare in Europae gestisce, insieme alla Commissione europea, lapiattaforma europea delle parti interessate per l'economia circolare, una banca dati delle buone pratiche a livello di Ue e un forum di discussione per aiutare gli operatori dell'economia circolare ad affrontare le sfide che incontrano nella loro attività.