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Cooperazione & Relazioni internazionali

Repubblica democratica del Congo: è la seconda epidemia di ebola della storia

Più di 2500 casi conclamati, 1668 morti confermati nella regione del Nord Kivu: questi i numeri che hanno portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dichiarare l’epidemia di ebola in corso in Repubblica Democratica del Congo un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (cfr. WHO news release). Il punto di AVSI

di Lorenzo Maria Alvaro

AVSI è presente nel Nord Kivu, in particolare a Beni e Butembo, con progetti di prevenzione e supporto psicosociale.

«Grazie ai fondi di Unicef e dal Fondo umanitario», spiega Nicolò Carcano, Country Representative AVSI RD Congo, «stiamo lavorando nelle scuole. Formiamo gli insegnanti e il personale del provveditorato su come si trasmette il virus e che precauzioni prendere per evitare i contagi. Inoltre diamo supporto sociopsicologico ai parenti delle vittime, in particolare ai bambini rimasti soli e a rischio stigmatizzazione. Siamo di fronte alla seconda epidemia di ebola della storia e la prima in una zona di guerra e di fortissimo traffico transfrontaliero (cfr Economist, 19 Luglio). È necessario lavorare su più fronti, compreso quello educativo e sociopsicologico. Non è facile intervenire in queste aree perché le persone hanno perso la fiducia in interventi che non sempre hanno rispettato i valori della tradizione locale e per la presenza di tensioni e conflitti tra milizie armate. Ma noi ci siamo».

L'instabilità del Congo
La Repubblica Democratica del Congo è uno degli stati più grandi di tutto il continente africano. Il paese possiede moltissime risorse naturali ma presenta indici di sviluppo tra i più bassi al mondo. Diverse guerre civili hanno segnato la storia del Congo fin dalla sua indipendenza nel 1960 arrivando a scatenare una delle più gravi crisi umanitarie al mondo tra il 1998 e il 2003 definita "la guerra mondiale africana" che ha provocato lo sfollamento di gran parte della popolazione congolese. Ad oggi la situazione non è stabile e soprattutto nell’Est del paese, dove predomina l’insicurezza.

Far fronte alle emergenze
Fulcro del lavoro di AVSI in RD Congo è la risposta ai bisogni delle migliaia di sfollati che continuano a spostarsi da un luogo all’altro senza meta per via dei continui scontri. AVSI assiste queste famiglie distribuendo loro articoli di prima necessità, assicurando ai bambini un’educazione di qualità o attraverso interventi di trasferimento di denaro in contanti, il cash transfer. Questo strumento consiste nel trasferire denaro liquido senza imporre alcuna condizione ai beneficiari. L’idea alla base è che sono proprio questi ultimi a conoscere meglio di chiunque altro come soddisfare i propri bisogni.

Per le nuove generazioni
AVSI implementa progetti nel settore educativo riabilitando e ricostruendo scuole, distribuendo materiale scolastico e sostenendo gli studi dei bambini più vulnerabili.
Per un'educazione di qualità, AVSI lavora con gli insegnanti a cui fornisce kit didattici e per i quali ha ideato una formazione specifica sulla gestione dei traumi subiti dagli alunni. Per la sua efficacia questo "modulo psico-sociale" è considerato da UNICEF una best practice.

Sicurezza alimentare e nutrizione
AVSI sostiene i centri nutrizionali, organizza sessioni di formazione per il personale sanitario, opera nei villaggi per l’identificazione dei casi di malnutrizione e si occupa della fornitura di cibi terapeutici.

Protezione dell’infanzia

Attraverso l’educazione AVSI promuove strategie di tutela dei diritti dei bambini. Tra le attività: creazione di comitati comunitari per la protezione dei bambini (RECOPE, Réseau Communautaire Protection Enfant), sessioni di sensibilizzazione, identificazione dei casi di abusi e violazione dei diritti.


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