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Torna il Festival delle Migrazioni e guarda alle donne

A Torino la seconda edizione - dal 25 al 29 settembre – con un giorno in più dello scorso anno per parlare di futuro e società a partire dal tema più attuale e scottante che interessa l’Occidente. Arte, teatro, letteratura, incontri e momenti di convivialità dedicati al tema delle migrazioni. Tra i primi nomi confermati, Ascanio Celestini, Elly Schlein e Igiaba Scego

di Redazione

Dopo la prima (vedi news) che si è chiusa nel settembre 2018 con 4.500 presenze, torna a Torino, dal 25 al 29 settembre, la seconda edizione del Festival delle Migrazioni, negli spazi dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, Cottolengo e Scuola Holden.

Cinque giorni di appuntamenti per parlare di futuro e società, a partire dal più scottante e attuale tema che interessi oggi l’Occidente, mettendo in atto una narrazione diversa e che vada al di là degli stereotipi. Attraverso l’arte, oltre che tramite incontri, dibattiti e momenti conviviali, si alterneranno nel corso del festival ospiti d’eccezione che a vario titolo in questi anni hanno elaborato a livello narrativo i processi e le storie che stanno cambiando il nostro mondo in rapporto alla migrazione. Tra questi confermati, l’attore e regista Ascanio Celestini, la già europarlamentare Elly Schlein e la scrittrice Igiaba Scego.

Il Festival delle Migrazioni è ideato dalle Compagnie torinesi A.C.T.I. Teatri Indipendenti, Alma Teatro e Tedacà, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione Piemonte dal Vivo e con il patrocinio della Città di Torino, Città Metropolitana, Circoscrizione 7 in collaborazione con Scuola Cottolengo, Scuola Holden e associazioni che si occupano di migrazione sul territorio, tra cui Biennale Democrazia, Emergency, Medici Senza Frontiere, Coldiretti, Cgil.

Tra i temi portanti di questa seconda edizione, che ha come filo conduttore un’analisi di quanto accaduto nell’ultimo anno, sarà dato ampio spazio alla migrazione al femminile, dalle difficoltà e gli ostacoli che le donne migranti si trovano ad affrontare al coraggio e alla forza delle stesse protagoniste; con un’attenzione dedicata alle tematiche LGBT. Altri incontri sono dedicati al legame tra informazione e diffusione dell’odio, all’incontro interreligioso tra le diverse comunità spirituali, alla situazione libica, alla dimensione economica della migrazione e alla politica dei muri e i business correlati.

Tra le novità, uno spazio dedicato al cinema, motivo per cui è stato aggiunto un giorno al Festival rispetto alla passata edizione: mercoledì 25 settembre, spazio alla settima musa, in collaborazione con il Polo del ‘900, Crocevia di Sguardi, Psicologia Film Festival e Lovers Film Festival.

Alla luce del successo dello scorso anno, è confermata nella sera di sabato la Cena delle cittadinanze (nella foto quella dello scorso anno), una lunga tavolata imbandita nel cortile di San Pietro in Vincoli. Ognuno dei partecipanti è invitato a portare del cibo da condividere e allo stesso tempo a gustare specialità culinarie dal mondo. Un’occasione per cittadini, istituzioni, operatori e associazioni di ritrovarsi insieme in un clima di condivisione e comunità.

Le immagini dell'edizione 2018 sono di ©Emanuele Basile


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