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Cooperazione & Relazioni internazionali

Anche la nave Eleonore forza il blocco

Dopo lo stop di Salvini la nave della ong Mission Lifeline con 10 persone a bordo lancia lo stato di emergenza e punta su Pozzallo. Nelle stesse ore intanto arrivano oltre 180 persone tra sbarchi fantasma e barche intercettate dalle autorità. La guerra alle organizzazioni non governative è ormai esplicita. De Falco (senatore M5S): «Conte intervenga per fermare queste nefandezze»

di Lorenzo Maria Alvaro

Mentre continuano le trattative tra M5S e PD per la formazione di un nuovo governo Matteo Salvini, ancora in carica come Ministro degli Interi, continua la sua personale battaglia contro le navi delle ong. Mentre infatti dall’Africa continuano le partenze sono solo le navi della cooperazione a rimanere bloccate. Nella giornata di oggi circa cento tunisini sono sbarcati autonomamente a Cala Spugne, a Lampedusa. Bloccati dalle forze dell'ordine e accompagnati all'hotspot di contrada Imbriacola. Il 31 gennaio sono stati registrati arrivi in Sardegna (46 algerini) e a Linosa (4 tunisini).

Non solo sbarchi fantasma però. A Pozzallo è arrivato anche il pattugliatore Cassiopea della Marina Militare italiana con 29 persone a bordo (tra cui 19 minorenni) raccolte da un motoscafo cabinato intercettato a sud di Lampedusa. Un'altra imbarcazione, con a bordo una trentina di migranti, è stata intercettata e bloccata dalla Guardia di finanza a poche miglia dall'isola. I migranti sono stati quindi condotti al molo Favaloro nel porto di Lampedusa. In tutto in tre giorni sono sbarcati oltre 180 persone, senza problemi o complicazioni.

Invece ancora senza porto di sbarco rimangono le navi Mar Jonio (della Ong Mediterranea, con 31 naufraghi) – anche se sembra che in queste ore sia stato deciso per l'evacuazione per motivi sanitari – e Alan Kurdi (della Ong tedesca Sea Eye, con 13 migranti), bloccate da giorni davanti alle acque di Lampedusa insieme alla Eleonore, della Ong Mission Lifeline, con oltre 100 migranti soccorsi a bordo, che dopo essersi vista rifiutare l’attracco ha deciso di lanciare lo stato di emergenza, forzare il blocco e puntare su Pozzallo.

Salvini ha subito fatto sapere che «leggi e confini vanno rispettati. Se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro: faccio e farò di tutto per difendere l'Italia», per poi buttarla in politica: «Se il Pd vuole riaprire i porti e far ricominciare il business dell’immigrazione clandestina, lo dica agli italiani».

Il più duro ad intervenire è il senatore M5S Gregorio de Falco, tenente di vascello divenuto celebre per la gestione del naufragio della Costa Concordia, che attacca su Facebook: «Conte deve al più presto assumere l'interim dell'Interno (coadiuvato dal Capo della Polizia) e mettere definitivamente la parola fine a questa stagione di nefandezze disumane. Mentre 31 naufraghi sono da giorni in mare a bordo della Mare Jonio, già vittime di tortura dei delinquenti libici ed ora tenuti “in sospeso” dalle Autorità italiane, responsabili ma mortificate per effetto del “Decreto Salvini”, centinaia di migranti sbarcano indisturbati a Lampedusa, nella indifferenza assoluta del ministro dell'Interno, poiché non sono stati salvati da quelle pericolose ONG, il nemico».

De Falco aggiunge in conclusione che «si dirà che Conte non può fare nulla per effetto del “Decreto sicurezza bis”, ma non è vero: si dissoci subito pubblicamente da questa inutile violenza, naturalmente prima del voto sulla piattaforma Rousseau, se non vuole essere complice dei trattamenti inumani e degradanti posti in essere nei confronti della Mare Jonio e dei naufraghi a bordo, poi riunisca il CDM ed imponga il ritiro del decreto interdittivo emanato verso la Mare Jonio, mediante i ministri Trenta e Toninelli, se non può ottenere le dimissioni di Salvini».


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