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Myanmar: 9 mln di euro di fondi Ue in aiuti umanitari per le famiglie più vulnerabili

La Commissione europea ha annunciato un pacchetto di fondi per aiutare le famiglie colpite dalla violenza e fornire istruzione di qualità ai bambini che non vanno a scuola per gli sfollamenti

di Redazione

La Commissione europea ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti umanitari del valore di 9 milioni di euro per far fronte alle esigenze delle famiglie colpite dalla violenza in Myanmar, particolarmente di quelle che vivono negli Stati di Kachin, Shan e Rakhine. Questo pacchetto include 2 milioni di euro per aumentare l’accesso a un’educazione primaria e secondaria sicura e di qualità per i bambini che non vanno a scuola a causa degli sfollamenti.

«La situazione in Myanmar va al di là della difficile situazione dei rifugiati Rohingya. Non possiamo dimenticare le vittime in Myanmar che sono state sfollate dalle loro case a causa della violenza in corso nel Paese. La protezione dei civili continua a essere un’importante priorità per l’Eu. L’assistenza che annunciamo oggi mira a proteggere le persone più vulnerabili che sono private dei loro diritti fondamentali. Tutte le parti del conflitto devono rispettare la legge internazionale umanitaria e garantire un accesso umanitario senza restrizioni a tutto il Paese», afferma Christos Stylianides, commissario per l’aiuto umanitario e la protezione civile.

Gli aiuti dell’Ue saranno destinati a migliorare le condizioni di vita nei campi, riparando alloggi di fortuna e infrastrutture idriche e igieniche. Inoltre, i progetti avranno un focus speciale sulla prevenzione e sulla risposta alla violenza di genere e sul rispetto del diritto internazionale umanitario.

L’Unione europea finanzia operazioni umanitarie in Myanmar dal 1994, fornendo un totale di più di 249 milioni di euro in programmi di emergenza per assistere vittime di conflitti e disastri naturali.

Lo Stato di Kachin e il nord dello Stato di Shan, entrambi nel Myanmar, hanno assistito allo spiegamento forzato e protratto di forze di più di 100.000 civili da quando è scoppiato il conflitto tra il governo e i gruppi armati ribelli nel 2011. La violenza ha avuto un'escalation significativa dall’inizio del 2018, e ha portato a un gran numero di sfollati nei due Stati negli ultimi decenni.

In seguito all’esodo in Bangladesh del 2017, si stima che fino a 600.000 Rohingya vivano ancora nello Stato di Rakhine in Myanmar senza riconoscimento del loro status legale. Confinata nei suoi villaggi, o sfollata in campi all’interno dello Stato, con limitata libertà di movimento e accesso ai servizi sociali e ai mezzi di sussistenza, la popolazione dei Rohingya rimane grandemente dipendente dall’assistenza umanitaria per fare fronte ai suoi bisogni di base.

Foto: Hsipaw, Myanmar. ©Sébastian Goldberg/Unsplash


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