Welfare & Lavoro

La cooperazione allo sviluppo per le persone disabili diventa un libro

La pubblicazione “Essere persona. La disabilità nel mondo: le sfide per una nuova cooperazione allo sviluppo”, che gli abbonati riceveranno in allegato con il numero del magazine in distribuzione, nasce dal confronto tra tre grandi ong come Aifo, Fondazione Don Gnocchi e Ovci-La Nostra Famiglia

di Sara De Carli

È proprio vero che la ricerca, per essere scientifica, deve essere fatta dagli accademici? E se invece le persone con disabilità da “oggetto” della ricerca diventassero protagonisti?

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Oggi solo una piccolissima percentuale di finanziamenti a dono della cooperazione internazionale va su progetti dedicati a persone con disabilità, ma pensare alla disabilità, nella cooperazione allo sviluppo, non significa più soltanto costruire ospedali e portare fisioterapisti.

Dopo la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e all’interno del framework degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, quello attuale è un momento di grande cambiamento.

Un cambiamento legato ad un approccio basato sull’empowerment e sulla costruzione di società inclusive.

Di tutto ciò si è discusso lo scorso aprile a Milano, in un convegno internazionale organizzato da tre ong: Aifo, Fondazione Don Gnocchi e Ovci-La Nostra Famiglia. Proprio da quel convegno è nata la pubblicazione “Essere persona. La disabilità nel mondo: le sfide per una nuova cooperazione allo sviluppo” che gli abbonati troveranno in allegato al numero del magazine di settembre.


Le fotografie: sono a cura di Julian Rizzon e Simone Durante per Fondazione Don Carlo Gnocchi, AIFO e OVCI


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