Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Alan Kurdi ancora ferma in mare con 8 minori, Sea-Eye: “Nuovo governo continua la politica di Salvini”

Da sabato scorso la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye è ferma al confine con le acque territoriali maltesi dopo aver soccorso 13 migranti tra cui otto minori. Tensione a bordo con naufraghi che minacciano di suicidarsi o gettarsi in mare. "Il nuovo governo evidentemente mantiene una debita distanza contro i salvataggi in mare della società civile", scrive Sea Eye

di Alessandro Puglia

È da ormai una settimana che la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye è ferma al confine con le acque territoriali maltesi con 13 persone a bordo tra cui otto minori esausti di rimanere in balia delle onde. Una situazione che peggiora di giorno in giorno come ha reso noto l’equipaggio che monitora incessantemente i ponti della nave dopo che alcuni dei migranti hanno detto di volersi togliere la vita.

Il soccorso da parte della Alan Kurdi, la nave che porta il nome del piccolo siriano morto tre anni fa nella spiaggia di Bodrum in Turchia, è avvenuto sabato mattina nella zona Sar Maltese. Da quel momento è partita la richiesta da parte della Ong di un porto sicuro dove poter sbarcare i naufraghi.

«L’Italia ha un nuovo governo. Quindi abbiamo chiesto alle autorità italiane se il così chiamato Decreto Salvini fosse ancora valido. Ci hanno risposto che è ancora valido, evidentemente il nuovo governo mantiene una debita distanza contro i salvataggi in mare della società civile» scrive Sea Eye che riguardo al comportamento del governo maltese aggiunge: «Per cinque giorni Malta ha rifiutato di prendersi la responsabilità dei coordinamenti dei soccorso pur non negando che il soccorso è avvenuto nella zona Sar maltese, abbiamo deciso di sporgere denuncia per quanto accaduto», continua la Ong.

A intervenire sulla Alan Kurdi è stata la segretaria di Radicali Italiani, Silvja Manzi: «Il cambio di esecutivo non sembra aver cambiato in nulla la situazione dei naufraghi raccolti dalla Alan Kurdi, cui continua a essere impedito sia lo sbarco a Malta, sia quello in Italia. Non sappiamo se la situazione si sbloccherà nelle prossime ore o, come in molti casi precedenti, proseguirà ancora per diversi giorni, portando i naufraghi e il personale dell’Alan Kurdi allo stremo. Da questa vicenda emergono con chiarezza due fatti, entrambi molto preoccupanti. Il primo è che finché rimarranno in vigore i decreti sicurezza, che consentono di imporre un divieto inumano e incostituzionale all’ingresso nelle acque territoriali alle navi delle ONG, questo divieto continuerà a essere imposto, anche senza Salvini al Viminale. La seconda è che la retorica populista, che proprio su migranti e richiedenti asilo ha trovato nei precedenti 14 mesi le espressioni più disgustose, continua a condizionare pesantemente anche questo esecutivo. Almeno per ora. Speriamo in una rapida inversione di rotta», ha dichiarato in una nota la segretaria di Radicali Italiani.

Foto: Nick Jaussi/Sea Eye


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA